Francia, il sindaco socialista che toglie l’acqua ai Rom

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Luglio 2013 - 06:06 OLTRE 6 MESI FA

idrantePARIGI – Toglie l’acqua ai Rom per costringerli a lasciare il campo abusivo sul quale si sono insediati: è bufera sul sindaco di Wissous, nel dipartimento francese dell’Essonne, dove il sindaco socialista, Régis Roy-Chevalier, è accusato di aver privato del bene comune più prezioso i circa 150 occupanti di un campo nomadi. Succede ad una settimana di distanza dalle parole choc di un altro politico, il sindaco centrista di Cholet, secondo cui ‘‘forse Hitler non ha ucciso abbastanza” nomadi.

Secondo il quotidiano Le Monde, il sindaco si sarebbe difeso dicendo che, in realtà, i rom – tra cui molto bambini – si rifornivano con l’unica risorsa idrica a loro disposizione: delle colonnine anti-incendio che in teoria non potevano utilizzare e che hanno danneggiato.

L’acqua sgorgava senza sosta, creando sprechi e danni per la collettività. Di qui, la decisione di tagliare l’acqua. Un gesto che, oltre ai problemi igienici, comporta seri rischi per i 150 abitanti del campo: appena un anno fa, le fiamme devastarono il loro precedente insediamento di Massy e furono costretti a spostarsi a Wissous.

Ora l’unica fonte d’acqua disponibile è a un chilometro dalle loro roulotte. ”Il problema è che abbiamo bisogno d’acqua per tutto, lavare, bere. Io uso un passeggino e vado a rifornirmi con due bidoni. Ognuno fa come può, ma non capisco il motivo della chiusura dei rubinetti”, racconta Yelena, 34 anni, che effettua il tragitto tre o quattro volte al giorno. ”La cosa più difficile è portare le taniche col calore dell’estate. Ci vuole tempo, energia, ma non abbiamo altra scelta”, gli fa eco Florin, 21 anni, uno dei rari uomini che si occupa di quella che lui stesso ha ribattezzato la ‘caccia all’acqua’. Ma il sindaco non sembra voler sentire ragioni.

”E’ gente che vive illegalmente nella mio comune – attacca il primo cittadino – hanno distrutto le colonnine per far uscire l’acqua, che è sgorgata per giorni e giorni senza controllo. E’ uno spreco totale, e ora le colonnine anti-incendio sono inutilizzabili. Un giorno, l’ultima che rimane a disposizione, verra’ chiusa per le stesse ragioni”.

Una versione che non viene condivisa dalla sezione locale di Europe-Ecologie, il partito alleato dei socialisti in Parlamento. Per l’esponente locale Eve Desjardins, il sindaco cerca di espandere il suo ”spettro elettorale”. ”Non si può fare la guerra con l’acqua! Prendendo decisioni come questa, ha superato i limiti dell’indecenza”, insiste la donna, attaccando l’alleato socialista, a meno di un anno dalle elezioni municipali del 2014. Per Marie-Helene Brelaud, dell’associazione Asefrr, che lotta per i diritti dei nomadi, ”è soprattutto una strategia per sfiancare i Rom” ”E’ un’azione criminale”, rincara la donna, interrogandosi anche sulla ”scelta del calendario estivo, piuttosto curioso…”.

Sono settimane che in Francia la destra moltiplica le dichiarazioni contro nomadi e Rom. Il 7 luglio, il sindaco di Nizza Christian Estrosi, si era spinto fino a lanciare un appello alla ”rivolta” a tutti i sindaci di Francia, contro il comportamento ”criminale” dei nomadi. Nella notte tra venerdì e sabato, due Rom sono stati gravemente feriti durante una ”spedizione punitiva” organizzata da una quindicina di persone, in un campo di Saint-Denis, nella banlieue di Parigi. Per molti commentatori, la politica sta strumentalizzando questo tema per ottenere voti alle prossime elezioni amministrative.