TOLOSA – Un commando neo nazista si aggira per la Francia: sulla strage di Tolosa, nella quale hanno perso la vita un professore di religione di 30 anni, le sue due figlie di 3 e 6 anni e una bambina di 10, è stata aperta un’inchiesta anti-terrorismo, ma non è ancora chiaro quale sia l’esatto movente politico. Diverse le persone ferite, due sono gravi, che potrebbero aggiungersi ai quattro morti: è il tragico bilancio della sparatoria avvenuta questa mattina davanti alla scuola ebraica Ozar Hatoran a Tolosa, in Francia, dove un uomo ha aperto il fuoco su un gruppo di 4-5 persone ed è poi fuggito a bordo di uno scooter nero.
La polizia ha riferito che il killer aveva due armi: una delle due sarebbe la stessa utilizzata dall’autore dei misteriosi agguati avvenuti nei giorni scorsi ai danni di parà di stanza a Tolosa e a Montauban, che hanno provocato tre morti, tutti di origine straniera, e un ferito. L’arma, una calibro 45, e il fatto che l’uomo sia fuggito in scooter sono gli indizi che hanno fatto pensare che gli episodi siano collegati. “Vi sono alcune similitudini, ma è troppo presto per dire che questo legame sia vero o no” ha detto il presidente della Repubblica, Nicolas Sarkozy, sottolineando la necessità di aspettare quanto verrà stabilito da polizia e magistratura. Ora gli investigatori stanno lavorando anche a una pista neonazista. Il giornale Le Point riferisce infatti che nel 2008 un gruppo di parà era stato espulso dalla caserma di Montauban perché ritenuti vicini a gruppi neonazisti.
Sia nell’agguato contro militari paracadutisti di domenica e giovedì scorsi, sia nella sparatoria di oggi, l’assassino ”mostra una perfetta padronanza delle sue armi” e uccide con “un incredibile sangue freddo”, secondo Luc Escoda, segretario regionale del Midi-Pirenei del sidacato di polizia Alliance. “In tutte e due le sparatorie ritornano le caratteristiche di una persona che ha lo stesso modo di procedere, lo stesso mezzo di trasporto – dice Escoda -. C’è lo stesso sangue freddo nell’uccidere”. Escoda parla di “un lupo solitario”, un uomo “folle, pronto a tutto” e che “agisce in pieno giorno”.
Il killer avrebbe agito con un breve intervallo di tempo: tre o quattro giorni. Si tratterebbe quindi di un soggetto freddo e determinato che con meticolosa pazienza studia le reazioni e poi sferra i suoi attacchi. Ha cominciato con un solo target, per poi passare alla strage: un’intera scuola. Un altro indizio di serialità. E’ abile nel maneggiare le armi, forse un frequentatore di poligoni, oppure un ex militare. E’ attento: sul luogo del secondo omicidio ha lasciato un caricatore senza impronte digitali. Gli obiettivi sono sempre altamente simbolici: soldati scelti, scuola ebraica, ecc. ma sono tutti scoperti e dunque facili da colpire. Non un folle che in preda a un raptus di follia esce in strada e spara a raffica, ma un attento selezionatore. Probabilmente fortemente motivato dall’odio razziale: i due soldati uccisi erano di colore, i bimbi erano ebrei.
Il modus operandi ricorda molto quello dei quaedisti che si lanciano nelle missioni suicide.Ma al momento non c’è alcuna rivendicazione: se di movente politico si tratta perché non rivelarlo?
“Oggi è un giorno di tragedia nazionale. Questo crimine non riguarda solo la comunità ebraica. Tutta la comunità nazionale è scossa”. Con queste parole il presidente francese Nicolas Sarkozy ha commentato la tragedia di Tolosa. Il capo dello stato ha poi annunciato che domani sarà rispettato un minuto di silenzio in tutte le scuole in memoria delle giovani vittime dell’agguato.
“Dei bambini sono stati uccisi a sangue freddo. Sono anche figli nostri, non solo vostri. Sul territorio della Repubblica non si possono uccidere in questo modo dei bambini senza doverne rendere conto”, ha aggiunto Sarkozy, sottolineando che “sarà fatto il possibile per arrestare” i responsabili di questo crimine.
Poi la conferma ufficiale: “Il killer della scuola ebraica di Tolosa è la stessa persona” e ha utilizzato ”la stessa arma” che ha ucciso la settima scorsa tre militari paracadutisti in due agguati a Tolosa e Montauban, ha detto il presidente francese Nicolas Sarkozy durante un intervento all’Eliseo. E ha aggiunto che “la motivazione antisemita sembra evidente”.