PARIGI, 2 SET – Bandito per quasi un secolo in Francia e autorizzato di nuovo per via legale solo lo scorso mese di maggio, l'assenzio e' tornato sui banconi dei bar e sulle tavole dei ristoranti chic d'Oltralpe diventando rapidamente la nuova bevanda di moda. A Lione, nel sud del Paese, si organizzano serate di degustazione della cosiddetta ''fata verde'' che inebrio' poeti maledetti ed artisti fino al primo '900. Nascono anche locali ''a tema'' ispirati ad un'atmosfera di fine 800.
''Il consumo dell'assenzio e' triplicato nel giro di pochi mesi'', conferma Thomas Michard, gestore del bar ''L'Absynthe'' di Lione. Simbolo della Belle Epoque, il liquore che, secondo le etichette, varia da 45 a 72 gradi di alcol, attira una clientela esigente e borghese che vive nelle grandi citta' ed e' attratta dal gusto di proibito legato al mitico elisir aromatizzato all'anice (precursore del piu' popolare ''pastis''). Per farlo scoprire ai suoi clienti piu' curiosi, il lionese Arnaud van de Casteele, che si definisce ''assenziologo'' dopo anni di studi, organizza serate di degustazione, proponendo piu' di una quindicina di varianti della bevanda. L'idea sta facendo rapidamente i suoi emuli.
La bevanda di Baudelaire e Rimbaud, e di cui Emile Zola descrisse gli effetti euforici, e' stata vietata in Francia nel 1905 perche' si riteneva che portasse alla pazzia, prima di essere di nuovo autorizzata nel 1988, anche se in una versione meno forte e con diversa denominazione (la legge obbligava a scrivere ''bevanda alcolica a base di piante di assenzio'').
Solo lo scorso maggio la Francia e' tornata ad autorizzare in via definitiva la denominazione ''assenzio'', in risposta alla concorrenza dei produttori svizzeri che hanno tentato di appropriarsi di questo appellativo come indicazione geografica protetta. Per mesi Francia e Svizzera si sono fatte la guerra sulla paternita' del mitico liquore, fino alla decisione delle autorita' transalpine. Da allora l'assenzio e' tornato ad essere commercializzato con il suo nome.