Francia, Valérie Bacot uccide il marito dopo anni di violenze e stupri: condannata ma non andrà in carcere Francia, Valérie Bacot uccide il marito dopo anni di violenze e stupri: condannata ma non andrà in carcere

Francia, Valérie Bacot uccide il marito dopo anni di violenze e stupri: condannata ma non andrà in carcere

Nel 2016, dopo 25 anni di violenze, umiliazioni e abusi sessuali, Valérie Bacot aveva ucciso il marito con un colpo di pistola alla testa. La donna ora è stata condannata a 4 anni di prigione ma non andrà in carcere.

Bacot, 40 anni, aveva ucciso il marito Daniel Polette, di 25 anni più anziano, con un’arma che teneva nell’auto. Aveva ammesso di essere colpevole ma aveva spiegato che per più di venti anni lui l’aveva picchiata e violentata regolarmente e la costringeva a prostituirsi.

“Volevo salvare me e i miei figli”, aveva detto Bacot alla Corte d’Assise di Saône-et-Loire a Châlons-sur-Saône, in Francia.

Il processo a Valérie Bacot e la sentenza

Dopo cinque giorni di processo per omicidio, la giuria ha emesso un verdetto di colpevolezza, ma solo dopo che l’avvocato generale Eric Jallet aveva precisato che l’imputata “non doveva tornare in prigione”. Avendo già trascorso un anno in custodia cautelare, è stata libera di tornare a casa.

Jallet aveva detto: “L’omicidio premeditato non è affatto autodifesa. È una volontà di uccidere, premeditata, in un contesto di violenza domestica. Questo tribunale deve applicare la legge. Ma ci sono diverse cose da tenere in considerazione. Il fatto che sia stata picchiata per così tanto tempo e che volesse sopravvivere”.

Il dibattito sulla violenza domestica in Francia

In Francia, il caso Bacot ha acceso un dibattito nazionale sulla violenza coniugale e se le vittime  siano autorizzate a farsi giustizia da sole.

Quasi un milione di persone aveva firmato una petizione chiedendo che cadessero le accuse contro Bacot. Polette, un camionista, al momento dell’omicidio, il 13 marzo 2016, aveva 61 anni.

Inizialmente era l’amante della madre di Valerie ma poi iniziò a violentare la bambina quando questa aveva solo 12 anni e le violenze sono andate avanti anche quando si sono sposati e hanno avuto 4 quattro figli.

Il marito già condannato per violenza sessuale quando Valérie aveva 14 anni

Polette era finito dietro le sbarre per aver abusato sessualmente di Bacot quando aveva 14 anni, ma era stato rilasciato dopo meno di tre anni ed era tornato a vivere con lei e la madre Joëlle. Successivamente la spinse a prostituirsi.

Bacot aveva ammesso di aver ucciso Polette, ma per legittima difesa. L’aveva costretta a prostituirsi nella Peugeot People Carrier, parcheggiata nei pressi della loro abitazione.

Nel 2016 la situazione è esplosa: Polette faceva regolarmente delle domande alla figlia quattordicenne sulla sua sessualità e Bacot temeva che avrebbe iniziato a farla prostituire.

Il giorno dell’omicidio, Polette era seduto sul sedile anteriore, la donna ha estratto la pistola e gli ha sparato un colpo alla nuca, uccidendolo all’istante.

Bacot ha poi seppellito il corpo in una foresta con l’aiuto dei due figli più grandi e del fidanzato della figlia, successivamente condannati per occultamento di cadavere.

Il libro sulla storia di Valérie Bacot e le violenze domestiche subite

Nel libro ‘Tout le monde savait’ (‘Tutti sapevano’), diventato un best seller, la donna ha raccontato le umiliazioni e le violenze subite nell’arco di 25 anni. Tutti sapevano ma nessuno aveva fatto nulla.

Bacot è stata difesa dai due avvocati che fecero assolvere Jacqueline Sauvage, condannata a 10 anni per aver ucciso il marito violento e in seguito graziata dall’allora presidente francese, François Hollande.
I difensori attraverso il caso Bacot vogliono evidenziare le carenze dei servizi sociali.

Janine Bonaggiunta, uno degli avvocati, ha detto: “Il sistema giudiziario è troppo lento, non abbastanza reattivo e non abbastanza duro contro la violenza coniugale. È questo che può portare una donna disperata a uccidere per sopravvivere”. 

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