Ogni giorno era costretta a spogliarsi, ogni giorno 23 compagni di scuola l’aggredivano fisicamente e sessualmente nel parco della scuola. E’ la vicenda terribile di una bambina di 6 anni gallese, venuta alla luce solo dopo due anni. Oggi infatti il caso è stato riaperto dal commissario per bambini per il Galles, Keith Towler, che ha commentato: “Questo è un fallimento scioccante dell’amministrazione e ancora più grave è che la famiglia non saprà mai che cosa è successo alla loro bambina”.
Le indagini effettuate all’epoca della violenza sono tornate sotto esame nel tentativo di trovare il motivo per cui i bambini coinvolti negli abusi sono stati lasciati liberi di frequentare la scuola. Towler intende chiarire con la revisione del caso quali siano “le persone coinvolte, cosa è successo, perché è accaduto e che cosa abbiamo bisogno da fare per mettere le cose a posto “.
Ma la scuola e le autorità scolastiche locali hanno affermato che nessuna azione può essere presa in quanto i bambini coinvolti erano minorenni e non possono essere processati penalmente.
La mamma della bambina intanto racconta di essere venuta a conoscenza dell’accaduto solo dopo le confidenze di un altro genitore, venuto a conoscenza che anche il proprio figlio era stato violentato ripetutamente. “Mia figlia – ha detto la donna – ha confessato cose che ogni madre ha paura di sentire dalla propria piccola. Quello che ha vissuto è stato orrendo”. “Ogni giorno era costretta a spogliarsi, ogni giorno era costretta a subire violenze fisiche e sessuali. Ogni giorno gridava aiuto e nessuno arrivava”.
Il caso è stato riaperto solo dopo che la bambina si è trasferita in un’altra scuola e ha iniziato un’azione legale.