Ragazza di 18 anni uccisa dal suo primo bacio

di Alessandro Avico
Pubblicato il 12 Febbraio 2011 - 20:40| Aggiornato il 17 Luglio 2011 OLTRE 6 MESI FA

Il detective Richie Andrews, che ha interrogato Ross, ha fatto sapere: “Jemma e Daniel hanno iniziato a chiacchierare e hanno finito per baciarsi, è possibile che fosse la prima volta che lo facevano”. Il padre della teenager ha detto agli inquirenti che pensava che sua figlia e Ross fossero solo amici, aggiungendo: “Jemma era timidissima”.

Gli investigatori sono inoltre venuti a sapere che la giovane era atletica e sportiva, ma era stressata per i prossimi esami in scienza dello sport e francese. Sua madre Charlotte Garwood ha dichiarato che Jemma – una nuotatrice su lunghe distanze e giocatrice di hockey – era “il ritratto della salute il minuto prima, e quello dopo mi è stata strappata via”.

L’autopsia del patologo, dottor Jason Shannon, nell’aprile del 2009 non era stata in grado di trovare nessuna spiegazione medica a quella morte. E nel corso dell’udienza in tribunale è stato sottolineato che in passato lei non aveva mai avuto problemi cardiaci. L’ufficiale giudiziario della contea di Glamorgan, Peter Maddox, ha redatto un verbale sull’inchiesta svoltasi ad Aberdare.

Dalle indagini, come sottolineato da Maddox, è emerso che “la gravità della situazione di Jemma era stata sottovalutata” dal servizio d’ambulanza. Concludendo che il responsabile del servizio e l’equipaggio operativo non si sono resi conto di quanto fosse necessario un intervento urgente.

Al termine dell’udienza, il signor Benjamin, un costruttore di 38 anni di Llantwit Fardre, nel Sud del Galles, ha commentato: “Siamo sconvolti e sotto shock per il fatto che una ragazza in forma come Jemma possa essere morta”. E ha fatto sapere di avere presentato una petizione per raccogliere 5mila sterline per un programma di esami cardiaci per i giovani della zona attraverso l’associazione non profit Cardiac Risk in The Young (Cry).