PARIGI – François Hollande e David Cameron insieme davanti al Bataclan di Parigi sono l’immagine della possibile, certo non nuova, alleanza: il premier britannico vuole partecipare ai raid in Siria anti Isis della Francia.
Il premier ha detto di più: questa settimana vorrebbe ottenere l‘autorizzazione del Parlamento per poter partecipare ai raid. “Bisogna condurre un’azione sia in Siria che in Iraq – ha sottolineato – avendo una strategia complessiva per colpire l’Isis. Anche la Gran Bretagna deve farlo, dobbiamo fare di più per sconfiggere gli jihadisti nelle loro roccaforti”. Cameron ha però ricordato che la sua decisione deve comunque essere sottoposta al voto del parlamento, lo stesso parlamento che un mese fa lo aveva bocciato.
Hollande da parte sua non ascolta i più cauti e anzi rilancia: vorrebbe intensificare i raid su Raqqa, roccaforte Isis in Siria, scegliendo “gli obiettivi che facciano più danni possibili all’esercito terrorista dell’Isis”. Il presidente francese ha poi esortato Cameron: “Sull’intervento in Siria la Francia ha preso la sua decisione nello scorso mese di settembre. Ora sta alla Gran Bretagna di capire come può a sua volta impegnarsi”.
Anche la Russia da settimane è impegnata in raid sulla Siria ma non solo contro l’Isis, anche contro le altre sigle contrarie al presidente Assad. Una ong locale che monitora le violazioni ai diritti umani del conflitto siriano ha reso noto che i russi avrebbero usato bombe al fosforo anche sui civili.
I ricercatori della Rete siriana forniscono dettagli del primo caso di uso di fosforo in otto bombardamenti avvenuti il 12 ottobre scorso nella regione di Idlib, tra i distretti di Ariha e Maarrat an Numan, nel villaggio di Bayanin. Nei raid è stato colpito anche un panificio e tre civili, di cui due bambini, sono morti negli attacchi.