Gb: il porto di Dover a rischio privatizzazione. E i cittadini si organizzano per gestirlo

Le scogliere bianche di Dover

Il porto di Dover, cittadina affacciata sulle coste sud-orientali della Gran Bretagna, potrebbe diventare di proprietà degli abitanti della città se il governo deciderà di privatizzare la struttura alla luce delle difficoltà finanziarie della società pubblica che lo gestisce attualmente.

Anziché affidarlo a una qualsiasi azienda privata, il deputato conservatore rappresentante della città, Charlie Elphicke, ha avanzato l’idea che siano i cittadini a prenderlo in gestione. ”Dover è la via d’ingresso per l’Inghilterra – ha detto il deputato – e se non deve essere più nelle mani dello Stato, almeno rimanga nelle mani della comunità”.

Elphicke ha proposto che si istituisca un’associazione a cui i cittadini possono iscriversi pagando una cifra minima, in modo da accumulare così i fondi necessari per la gestione della struttura.

La privatizzazione del porto, vecchio di 400 anni, potrebbe fruttare al governo fino a 300 milioni di sterline. Tra gli altri acquirenti interessati vi sarebbe anche la società francese che gestisce il porto di Calais.

La scorsa settimana il sindacato Unite si è schierato contro la privatizzazione, affermando che sarebbe contraria agli interessi nazionali. Ad appoggiare l’acquisto da parte dei cittadini di Dover è invece anche Vera Lynn, storica voce della seconda guerra mondiale che, con le sue canzoni – tra cui There’ll Be Blue Birds Over, The White Cliffs of Dover – intratteneva i soldati. Secondo lei, Dover e le sue ‘bianche scogliere’ significano molto per gli abitanti della zona e per tutti i britannici. ”Sosterrò i cittadini che vorranno gestire il porto – ha detto la cantante- è stato un luogo importantissimo per i ragazzi che partivano per la guerra e per quelli che tornavano”.

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