Gran Bretagna, niente più pensionamento forzato a 65 anni

Pubblicato il 14 Gennaio 2011 - 01:03 OLTRE 6 MESI FA

Il governo britannico ha confermato che entro il prossimo ottobre i datori di lavoro non avranno più la facoltà di costringere i dipendenti ad andare in pensione al compimento dei 65 anni.

”L’età della pensione dovrà essere una scelta e non un obbligo, ognuno ha il diritto alla liberta’ di lavoro fino a quando lo desidera e fino a quando è in grado di lavorare”, ha spiegato il sottosegretario all’occupazione Edward Davies.

”I dipendenti più anziani possono svolgere un ruolo molto importante nella loro azienda ed è ora di mettere fine a questa forma di discriminazione secondo l’età”, ha aggiunto. L’abolizione del pensionamento coatto a 65 anni rientra nel piano di riforma varato dal governo presieduto dal conservatore David Cameron.

Questa misura era stata prevista anche dalla precedente amministrazione laburista. Il pensionamento obbligatorio a 65 anni non e’ comunque utilizzato sistematicamente dalle imprese britanniche: nel Regno Unito, infatti, attualmente circa 800 mila persone continuano a lavorare nonostante abbiano superato quella soglia. La Tuc, la confederazione sindacale britannica, ha commentato con favore l’annuncio del governo sottolineando che ”i lavoratori devono essere giudicati per quello che sono in grado di fare e non per l’età’. Pur non essendo contraria in linea di principio, la Cbi, l’equivalente della Confindustria in Gran Bretagna, sostiene che la riforma viene attuata in modo troppo poco graduale.