Protestano gli studenti in Gran Bretagna: “Ci facciamo sentire. Solo una minoranza violenta”

”Abbiamo lavorato per far sentire la nostra voce in modo pacifico, ma ora le azioni di una minoranza violenta rischiano di essere le uniche immagini che verranno ricordate di questa giornata”.

Aaron Porter, presidente dell’associazione studentesca National Union of Students che ha organizzato la manifestazione contro gli aumenti delle rette universitarie, giudica ”un deplorevole errore” l’epilogo violento della protesta. ”Spaccando vetrine e tirando pietre – dice Porter in un’intervista a Repubblica – era chiaro che la polizia non poteva fare altro che intervenire.

Ogni violenza è sempre criticabile, da qualunque parte provenga, ma non c’era bisogno di un finale simile”. La possibilità di restituire le 9 mila sterline di retta all’anno attraverso prestiti agevolati, come sostenuto dal governo, porta ad accumulare ”un debito pesante, sono 40 mila euro per cinque anni di studio. Devi puntare a un lavoro ben pagato per restituire una tale montagna di soldi”, spiega Porter. ”E’ la markettizzazione dell’università.

Gestione cookie