Germania, a processo il “Fritzl tedesco”: si rivivono gli orrori dell’incesto

Joseph Fritzl

BERLINO – I media lo hanno soprannominato il ‘Fritzl tedesco’ e la sua storia è molto simile a quella del ‘mostro di Amstetten’, l’austriaco Josef Fritzl, 75 anni, condannato all’ergastolo per aver segregato e stuprato sua figlia – Elisabeth – per 24 anni.

In questo caso, si tratta di Detlef S., 48 anni, accusato di aver stuprato per oltre 20 anni una sua figliastra, dalla quale ha avuto otto figli, uno dei quali morto poco dopo il parto.

La Germania rivive così, questa volta da vicino, gli orrori di un lungo rapporto incestuoso, che oggi è approdato davanti al tribunale di Coblenza (Ovest), dove Detlef S., un ex camionista disoccupato, ha ammesso in apertura della prima udienza di essere il padre dei figli avuti della sua figliastra – che oggi ha 28 anni – ma ha sostenuto che la ragazza era consenziente.

L’uomo è accusato di aver stuprato e fatto prostituire anche la sua figlia naturale, che ora ha 18 anni, un figliastro e la sua bambina. Oggi non si è dichiarato colpevole, ma nel corso del processo dovrà rispondere di 350 casi di violenza sessuale sui suoi famigliari e rischia una condanna a 15 anni di reclusione.

Gli abusi sarebbero avvenuti nella casa di famiglia, a Fluterschen, un villaggio di circa 750 abitanti nella Renania Palatinato. E’ li che Detlef S., in carcere dall’agosto scorso, avrebbe abusato delle due ragazze e del ragazzo, tra il 1987 e il 2010.

In particolare, secondo la stampa, la figlia naturale avrebbe avuto 12 anni quando è stata violentata per la prima volta. ”Spero che riceverà la punizione che merita e che non procurerà altro dolore a nessuno”, ha detto ai giornalisti la figliastra, che la Bild chiama ‘Natalie’ (nome fittizio) una giovane minuta, bruna con i capelli corti.

”Questa storia può sembrare incomprensibile per le persone che non ne sono coinvolte”, ha aggiunto. Il figliastro, Bjoern B., ha spiegato che voleva essere presente alla prima udienza per dare alle sue sorelle la ”forza” di andare avanti: ”Certo, ho paura ma posso dire a me stesso che si trova dove merita di essere”, ha detto il ragazzo alla stampa riferendosi al suo patrigno. ”Non mi può fare più niente, anche se ho ancora molta paura”, ha aggiunto.

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