Germania, riaperta la caccia ai nazisti. Manifesti e taglie fino a 25mila€

Germania, riaperta la caccia ai nazisti. Manifesti e taglie fino a 25mila€
Jjohn Demjanjuk, il boia di Sobibor fu catturato proprio grazie ai manifesti in strada

BERLINO – Proprio come nel Far West, coi cartelli “most wanted” e con tanto di taglia che pende sulla testa degli ultimi criminali nazisti ancora in vita. A partire da martedì  23 luglio è ufficialmente riaperta la caccia ai nazisti con una maxi-affissione di manifesti informativi in alcune città tedesche per stanare e assicurare alla giustizia gli ultimi criminali di guerra. Si chiama Operation Last Chance II ed è la seconda edizione di una caccia cominciata all’indomani della Seconda Guerra Mondiale ad opera del centro Simon Wiesenthal a Gerusalemme. Le affissioni, sotto il motto ”Tardi. Ma mai troppo tardi”,  partiranno con 2mila manifesti, ha spiegato Efraim Zuroff, responsabile del centro. Previste ricche ricompense fino a 25mila euro a chi offre informazioni rilevanti.

I primi manifesti compariranno a Berlino, Amburgo e Colonia. Già sperimentata in passato, l’Operazione ultima speranza riparte in Germania in seguito alla condanna nel 2011 del cosiddetto boia di Sobibor, John Demjanjuk, che fu acciuffato proprio grazie ai cartelli “most wanted” che tappezzavano i muri di mezza Germania. Quella sentenza, ha spiegato Zuroff, ha aperto un precedente importante perchè da oggi basta la presenza in un campo di concentramento per arrivare a una condanna. In Germania il consiglio centrale degli ebrei ha espresso il proprio appoggio all’iniziativa: “Si tratta esclusivamente di giustizia”, ha detto alla Dpa Dieter Graumann, presidente del consiglio ebraico.

Per Zuroff “ogni imputazione è una buona occasione per ricordare come la giustizia per le vittime della shoah debba ancora essere compiuta”. E non manca di far notare che in Germania troppo spesso si è aspettato a lungo prima di portare i responsabili di fronte alla giustizia: “Troppo spesso in passato si è guardato altrove per non dover imputare troppi criminali”. L’età dei criminali nazisti “non deve rappresentare una scusante per non procedere”. E “non rende i loro crimini meno rilevanti”, ha concluso.

Gestione cookie