"Gesù le vuol bene": licenziato telefonista devoto in Germania

BERLINO – ''Gesu' le vuole bene'': licenziato, e a ragione secondo la corte tedesca del lavoro di Hamm, in Nordreno-Vestfalia, perche' era solito terminare le telefonate di lavoro con quella frase. Si e' conclusa con la conferma della risoluzione del contratto di lavoro la causa d'appello intentata dal gigante delle vendita televisiva al dettaglio Qvc contro un suo ormai ex dipendente. I giudici hanno riconosciuto l'inadeguatezza del commiato dell'operatore telefonico 29enne di Bochum, particolarmente devoto.

''Il posto di lavoro non e' pensato per diffondere le proprie convinzioni religiose'' e ''i lavoratori non possono giocare al missionario'', ha commentato in proposito il giuslavorista Michael Eckert al sito del quotidiano Die Welt, che racconta la vicenda.

Qvc aveva licenziato l'uomo all'inizio del 2010, proprio perche' concludeva le chiamate con la clientela invocando il nome di Gesu'. A nulla erano valsi i richiami formali: il giovane lavoratore si era appellato al rispetto della liberta' religiosa. In primo grado la corte aveva riconosciuto le sue ragioni, ma i giudici d'appello non hanno ora riscontrato conflitti tra le sue convinzioni religiose e la formula di saluto standard scelta dall'azienda. Evitare di manifestare in maniera evidente la propria fede, se non richiesto, e' al contrario dovere di ciascun dipendente rispettoso dei colleghi. E ancor di piu' dei clienti. Come rappresentante della ditta verso l'esterno e' inappropriato salutare un cliente con la frase ''Gesu' le vuole bene'', o ''Allah e' grande'', ha osservato Eckert.

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