Richiamo della foresta: alla ricerca di Ginger, l’husky di Luisa la “lappone”

Pubblicato il 11 Giugno 2012 - 13:05 OLTRE 6 MESI FA

Luisa e Ginger

ROMA – Ginger, uno splendido esemplare di husky siberiano, è fuggito verso la tundra artica, il richiamo della foresta deve essere stato irresistibile. Al punto di fargli lasciare la casa dove faceva compagnia a Luisa Trojanis, un’italiana di Chiusi che ha scelto di vivere in Lapponia dove conduce una piccola agenzia di tour operator. Tanndalem è il suo “posto delle fragole”, ci vive con Ginger da 4 anni, una compagnia fondamentale in un luogo dove d’estate ci sono 22 paesani che scendono a 5 durante l’inverno.

E’ la porta d’accesso a una straordinaria riserva naturale svedese Rogen e di quella norvegese di Femundmarka. Il vero grande nord, incontaminato, popolato da alci, attraversato da renne transumanti e dai Sami, i nativi. Una scelta difficile e avventurosa quella di Luisa. La quale siu sta cimentando, in questi giorni, in un’impresa ancora più difficile, quasi disperata: ritrovare Ginger. Da quando è fuggito è collegata ininterrottamente su internet, attraverso un profilo Facebook è riuscita a catalizzare l’attenzione di quanti in quel profondo nord possono aver visto o solo raccolto qualche notizia sull’husky. Non era mai successo che si allontanasse così tanto tempo, la paura è che magari seguendo un istinto più forte della volontà si sia lanciato in una folle corsa senza respiro, raggiungendo zone interne che gli uomini possono sperare di raggiungere solo  a piedi o in kayak.

“Dovevo tornare in Italia e così lo avevo lasciato con una persona di fiducia, non era la prima volta – spiega Luisa – Quattro giorni fa, è scattato qualcosa: Ginger è sempre stato un animale libero, ma p ro b a b i l m e n t e l’odore di un cervo o il passaggio di una renna ha riacceso un suo atavico istinto, e ha iniziato a correre forte, fortissimo, lungo quelle infinite distese. Era come se fosse in trance: non si è più fermato, e a differenza di altre volte non è più tornato indietro”. Impresa disperata o no Luisa non è stata abbandonata al suo destino. I contatti con i sami possono portare dei risultati, lei ne ha conquistato la fiducia e l’amicizia, loro sono impegnati a far transumare le renne: devono stare a ttenti a non confondere l’husky con i lupi predatori.

L’ultima segnalazione alla pagina “Ginger Missing Siberian Husky” è giunta da un’escursionista svedese che credeva di aver visto un lupo ma poi si è ricreduto guardando bene l’immagine di Ginger su internet. L’avvistamento, per la cronaca, è avvenuto a Anafjallet, remota ultima Thule persa nella tundra. Luisa ci crede, ha sguinzagliato amici e conoscenti svedesi e norvegesi, contadini e allevatori, viaggiatori e escursionisti, tutti tramite Facebook. Via Skjpe è in contatto con la Polizia e le 11 comunità sami stanno facendo del loro meglio. Una corsa contro il tempo: la lunga estate artica concede molte più ore alle ricognizioni, forse i miracoli della rete aiuterà l’impresa. Intanto, però, Luisa ha fatto le valige e sta tornando a casa, a Tanndalem. Anche lei segue il suo richiamo della foresta. A Jack London sarebbe piaciuta di certo.