Nel 1980, sul tavolo del primo ministro inglese Margaret Thatcher, arrivò un documento segreto preparato dagli 007 dell’MI6, sulla situazione politica italiana. Quel dossier, desecretato il 29 dicembre 2010, fornisce, retrospettivamente, un profilo mortificante del nostro paese. All’attenzione della Lady di Ferro giunse un quadro desolante del nostro sistema politico e sociale.
“Governi deboli, nuove generazioni alienate, irrisolta questione del terrorismo, solida base di sostegno per il Pci. Questi elementi suggeriscono l’idea che il sistema italiano sia ad alto rischio”. L’estensore del dossier non tralascia nessuno dei problemi che storicamente hanno afflitto la nazione. A partire dall’inclinazione agli scandali che “possono accadere in ogni momento”. Significativo l’accenno alla debolezza della nostra economia, “vulnerabile alla competizione del Terzo Mondo”.
Giudizi secchi e per nulla generosi, che per trent’anni sono rimasti confinati entro le pareti del Foreign Office. Non grandi segreti, per la verità, anche se sul piano storico appaiono largamente condivisibili. Si tratta di cablogrammi, oggi sarebbero potuti finire nel vaso di Pandora scoperchiato da un certo Assange. Qualunque sia l’opinione in merito, è certo che nel mondo della diplomazia ci sarà un prima e dopo Wikileaks.