Telecamere di videosorveglianza Telecamere di videosorveglianza

Gran Bretagna, emergenza privacy: in strada telecamere con riconoscimento facciale e lettura del labiale

Telecamere di videosorveglianza
(Foto Ansa)

ROMA – La sorveglianza sui cittadini britannici da parte del governo rischia di diventare più invadente dello spionaggio interno del Grande Fratello descritto nel libro “1984” di George Orwell: è quanto sostiene un comitato statale di controllo britannico. 

Rispetto a qualsiasi altro paese al mondo, il Regno Unito ha più telecamere a circuito chiuso per ogni persona, a Londra il Metropolitan Police Service sta testando le telecamere di riconoscimento facciale e già esiste un software in grado di identificare le persone riprese dalla loro andatura e capire ciò che dicono utilizzando una tecnologia per la lettura del labiale. 

Tony Porter, commissario per le telecamere di sorveglianza del governo, ha affermato che se non si farà nulla per controllare l’uso delle nuove tecnologie, le persone per mantenere private le conversazioni potrebbero essere costrette a parlare mettendo le mani “a coppa ai lati della bocca”.

Ha avvertito che il rigoroso quadro giuridico che limita l’uso del governo nella sorveglianza segreta non si applica alle nuove tecnologie che possono dunque essere implementate negli spazi pubblici e ha chiesto una regolamentazione più efficace.

Porter ha affermato che le nuove tecnologie potrebbero avere importanti benefici per le forze dell’ordine e la sicurezza pubblica, ma in un’intervista al London Evening Standard ha asserito: “È importante proteggere una società libera e aperta e al momento c’è il rischio di cedere all’impatto della tecnologia. Sono trascorsi 70 anni da quando George Orwell ha pubblicato “1984” ed è importante dire che dobbiamo ascoltare quegli avvertimenti, che non vogliamo quel tipo di società e cosa stiamo facendo al riguardo”.

Il direttore di Big Brother Watch, Silkie Carlo, ha dichiarato: “Nel Regno Unito c’è un’epidemia di riconoscimento facciale. La collusione tra polizia e compagnie private nella costruzione di queste reti di sorveglianza negli spazi molto comuni è profondamente inquietante. Il riconoscimento facciale è lo strumento perfetto di oppressione e l’uso diffuso che abbiamo scoperto indica che ci troviamo di fronte a un’emergenza privacy”.

Fonte: Daily Mail

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