Grecia, l’accusa di un gruppo di migranti: maltrattati e abbandonati in mare

Grecia, l’accusa di un gruppo di migranti: maltrattati e abbandonati in mare.

Un gruppo di migranti accusa la Grecia di maltrattamenti, di averli fatti salire sui gommoni di salvataggio e abbandonati in mare.

Secondo il racconto di un gruppo di migranti afghani, dopo aver raggiunto l’isola di Lesbo le autorità greche li avrebbero radunati, maltrattati, fatti salire sui gommoni e poi respinti in mare.

Dei giornalisti dell’Associated Press hanno riferito che il 12 settembre nel mar Egeo durante un giro sulla motovedetta della guardia costiera, l’imbarcazione ha prelevato i 37 migranti, compresi 18 bambini, da due gommini di salvataggio arancioni.

Nella stessa settimana, altre due organizzazioni di media hanno assistito a scene analoghe.

“Hanno preso i nostri telefoni e detto che sarebbe arrivato un autobus per portarci nel campo” ha detto in lingua turca Omid Hussain Nabizada.

“Ma ci hanno presi e caricati su una barca. Ci hanno lasciato in acqua in in una pessima situazione”.

La Turchia, che ospita circa 4 milioni di rifugiati, accusa la Grecia di respingimenti massicci, deportazioni sommarie senza accesso alle procedure di asilo, in violazione del diritto internazionale.

Accusa inoltre l’Unione europea di chiudere un occhio su ciò che sostiene essere un palese abuso dei diritti umani. La guardia costiera turca afferma che nel corso di questo mese ha salvato più di 300 migranti “respinti dalla Grecia nelle acque turche”.

Citando quelli che ritengono siano dei rapporti credibili, i gruppi internazionali per i diritti umani hanno chiesto ripetutamente delle indagini.

La Grecia, che si trova al confine sud-orientale dell’UE e ha subito il peso maggiore dei flussi migratori dalla Turchia, nega le accuse e a sua volta accusa Ankara di armare i migranti.

A marzo, la Turchia ha tenuto fede alle minacce di inviare migranti in Europa, dichiarando aperti i suoi confini con l’UE.

In quella che sembrava essere una campagna organizzata dal governo, migliaia di persone si sono dirette verso il confine greco, scatenando scene di caos e violenza.

Il confine della Turchia con la Bulgaria, paese membro dell’UE, è rimasto in gran parte inalterato. La Grecia ha chiuso la frontiera e ha sospeso le domande di asilo per un mese.

La guardia costiera greca afferma che l’omologa turca, scorta spesso le barche di traffico dei migranti verso la Grecia e ha fornito dei video a sostegno delle sue affermazioni.

Secondo un accordo UE-Turchia del 2016 per arginare i flussi migratori, la Turchia ha l’obbligo di impedire alle persone di entrare clandestinamente in Grecia.

Il portavoce della guardia costiera greca Nikolaos Kokkalas ha spiegato ad AP che le sue pattuglie intercettano regolarmente barche e gommoni di salvataggio che trasportano migranti mentre tentano di entrare illegalmente in Grecia.

Va sottolineato che nella maggior parte dei casi è stata osservata-accertata la presenza della guardia costiera turca in prossimità dei gommoni in arrivo dalla costa turca, ma senza che questa intervenga, in alcuni casi sono chiaramente scortati”, ha detto Kokkalas.

Grecia e Turchia sono ai ferri corti da decenni su diverse questioni territoriali e i richiedenti asilo si sono trovati coinvolti nel conflitto geopolitico.

La tensione tra i due paesi questa estate è cresciuta in modo drammatico oltre i confini marittimi del Mediterraneo orientale, facendo temere una guerra.

Le persistenti accuse di respingimenti dei migranti sono le ultime manifestazioni di queste tensioni.

Human Rights Watch, citando interviste con i richiedenti asilo, ha accusato la Grecia di rimpatriare sommariamente i migranti attraverso i confini terrestri e marittimi con la Turchia.

Altri gruppi per i diritti umani e organizzazioni di rifugiati, inclusa l’UNHCR, hanno ripetutamente invitato la Grecia a indagare su ciò che dicono essere rapporti credibili e testimonianze delle espulsioni. (Fonte: apnews.com)

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