Grecia, c’è anche emergenza carceri. Detenuti in agitazione

ATENE, 1 FEB – I detenuti del carcere di Korydallos, alla periferia di Atene, sono in agitazione e rifiutano di rientrare nelle loro celle in segno di protesta contro le condizioni nel penitenziario che giudicano ''disumane''. L'agitazione, come riferiscono le radio, e' cominciata ieri sera nell'ala del penitenziario dove sono rinchiusi gli stranieri quando si e' appreso che il Parlamento ha respinto il disegno di legge che prevedeva la decongestione delle prigioni greche.

Nei giorni scorsi, per la prima volta nella storia delle prigioni greche, i direttori dei penitenziari di Korydallos e di Halkida hanno notificato al ministro della Giustizia che non avrebbero piu' accettato di accogliere detenuti in quanto le due strutture carcerarie erano gia' sovraffollate. Secondo il direttore del carcere di Korydallos, a tutto il 27 gennaio nel penitenziario – progettato per ospitare non piu' di 800 detenuti – ce n'erano 2.345. Il suo collega di Halkida ha invece sottolineato che le condizioni del carcere da egli diretto sono ''tragiche'' e il sovraffollamento tale che i nuovi detenuti in arrivo devono essere rinchiusi nei gabinetti.

Lunedi' al rifiuto di Korydallos e Halkida di accogliere altri detenuti si e' aggiunta anche la prigione di Tripolis che e' stata costruita per 65 persone e ne ospita invece 180. Il numero dei detenuti nelle prigioni greche e' attualmente di 12.703, il piu' alto nella storia carceraria del Paese, mentre l'intero sistema penitenziario ha una capacita' complessiva di non oltre 9.300 persone.

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