La Russia continua a tenere in ostaggio oltre 400mila persone a Mariupol, bloccando gli aiuti umanitari e l’evacuazione. Lo dice il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba su Twitter dove aggiunge che continuano i bombardamenti indiscriminati e quasi 3.000 neonati non hanno cibo né medicine.
Aggiornamento ore 15:01.
La storia di Tanya, morta disidratata a 6 anni sotto le macerie di Mariupol
Era solo di ieri la storia di Tanya, una bambina morta per la guerra a sei anni. Gli ultimi minuti della sua vita, ha raccontato il sindaco di Mariupol, Vadym Boychenko, li ha passati “sola, spaventata, debole e assetata”. Il corpicino della piccola è stato estratto dalle macerie di un condominio distrutto. È morta disidratata.
“La sua mamma è stata uccisa. Non sappiamo per quanto tempo la piccola aveva lottato per sopravvivere. Non possiamo immaginare quanta sofferenza abbia dovuto sopportare”. “Negli ultimi attimi della sua vita era sola, debole, spaventata, assetata”, ha detto Boychenko stando alla Bbc. Tanya e la sua storia erano state menzionate anche dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
“Gli invasori russi hanno cinicamente lasciato la città di mezzo milione di abitanti senza acqua, elettricità, riscaldamento e linee di comunicazione. Tutte le strade verso la città sono bloccate. Tutti gli sforzi per portare cibo e medicine ai residenti sono fermati dall’esercito russo”, ha rimarcato il sindaco, ribadendo il suo appello all’Occidente a fare di più, compresa l’istituzione di un a no fly zone. Un’opzione che da più parti è stata finora esclusa ma su cui Boychenko insiste: “Non ci riporterà la nostra Tanya, ma salverà la vita a migliaia di altri bambini in Ucraina”.