Guerra in Ucraina, Abramovich sanzionato dal governo britannico: beni congelati e vendita del Chelsea bloccata

Sanzionato anche Roman Abramovich. Il patron del Chelsea è finito nella lista degli oligarchi russi sanzionati dal Regno Unito. L’elenco comprende sette persone, tra cui anche il manager di Gazprom Alexei Miller, il banchiere Andrei Kostin, il presidente di Transneft Nikolai Tokarev e il “re dell’alluminio” Oleg Deripaska. Per tutti è stato disposto il congelamento dei conti e il divieto di spostarsi nel Paese.

 Al miliardario russo – che nei giorni scorsi ha comunicato la volontà di mettere in vendita il Chelsea, annunciando che i ricavati della cessione saranno donati alle vittime della guerra in Ucraina – verranno  congelati tutti i beni. “Non ci possono essere posti sicuri per chi ha appoggiato l’attacco di Putin all’Ucraina”, ha dichiarato il primo ministro Boris Johnson. 

Abramovich sanzionato, congelati i beni. Niente rinnovi, cessioni o acquisti per il Chelsea

Il Chelsea potrà avere una licenza speciale per l’ordinaria amministrazione, ma la vendita della società al momento è stata bloccata, così da evitate che Abramovich possa trarre qualsiasi genere di profitto dalla cessione del club. Il Chelsea può continuare a pagare giocatori e staff, ma non può sottoscrivere nuovi contratti. Quindi Rudiger, Christensen e Azpilicueta, oltre a Saul Niguez e Musonda, che hanno contratti in scadenza a giugno, non potranno rinnovare col club.

Inoltre, il Chelsea non potrà fare operazioni di calciomercato. Non potranno essere venduti i biglietti, ma solo chi è già in possesso dell’abbonamento potrà accedere a Stamford Bridge. I biglietti già acquistati sono validi, ma non se ne potrà acquistare di nuovi. Al club londinese è stata bloccata anche la vendita di maglie o altro merchandising. Ad Abramovich, inoltre, è stato notificato il divieto di entrare nel Regno Unito.

Il mega yacht di Abramovich (per ora) al sicuro

Solo pochi giorni fa Abramovich aveva partecipato al primo round di negoziati tra Russia e Ucraina a Gomel, in Bielorussia, su invito del produttore cinematografico ucraino Alexander Rodnyansky: “È l’unico che abbia risposto e si sia reso disponibile a fare un tentativo”, aveva detto Rodnyansky. Per sfuggire alle sanzioni, il suo mega yacht My Solaris – dal valore di 500 milioni di euro – ha lasciato mercoledì il porto di Barcellona.
 
 
 

 

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