Un gruppo russo di una decina di persone, ha rapito il sindaco di Melitopol, Ivan Fedorov, “portandolo via con un sacchetto di plastica in testa”. Lo ha riferito una fonte del Ministero degli affari interni ucraini sul canale Telegram. Fedorov – secondo quanto riporta l’agenzia ucraina Unian – si era rifiutato di collaborare con i russi, mantenendo la bandiera ucraina sul municipio della città occupata.
Il sindaco di Melitopol racconta gli effetti della guerra in Ucraina
Solo questa mattina era stata pubblicata da IlGiornale.it, l’intervista a Ivan Federov: “Sono grato a tutti i residenti di Melitopol che ogni giorno (anche oggi, ndr) partecipano a manifestazioni contro la guerra e l’occupazione della nostra città. I nostri residenti non hanno armi, chiedono all’esercito russo di andarsene da Melitopol. Purtroppo, durante una protesta pacifica, si è verificato un terribile incidente. Soldati russi hanno iniziato a sparare alle persone. Una persona è stata ferita da un’ arma da fuoco ed è stata portata in ospedale. È inaccettabile che i residenti disarmati vengano attaccati per aver espresso la loro posizione! La nostra gente ha il diritto di parlare e gridare che non abbiamo chiesto alla Russia di salvarci, che non siamo contenti dei militari russi e che vogliamo che lascino il nostro territorio. Pertanto, i residenti di Melitopol usano questa opportunità. Ad oggi non è possibile effettuare un censimento della popolazione. Tuttavia, secondo il nostri calcoli preliminari, circa il 20% dei residenti di Melitopol ha lasciato la città”.
Melitopol in mano all’esercito russo
I cittadini di Melitopol, ormai in mano ai russi, continuano a lottare: “La nostra città è stata occupata per 14 giorni. Gli occupanti russi hanno distrutto le case dei residenti, i nostri pacifici cittadini hanno sofferto durante i bombardamenti. Ora si sentono esplosioni e raffiche, la città non è calma. La gente ha paura, la città è occupata da equipaggiamento e truppe russe. L’esercito russo è in continuo movimento per la città. Colonne di equipaggiamenti degli occupanti si stanno muovendo attraverso il strade. Più volte al giorno sentiamo un’allerta di raid aereo, le persone si nascondono nei rifugi e negli scantinati. […] Abbiamo una situazione catastrofica con la fornitura di cibo e medicine, così come con l’ evacuazione di bambini e anziani gravemente malati”.