PORTE DE VINCENNES, PARIGI – Lui viene ammazzato dalla polizia, lei non c’era. Hayat Boumedienne, presunta compagna e complice del sequestratore Amedi Coulybaly, secondo le ultime fonti citate da Le Monde non avrebbe partecipato al sequestro nel “Hyper Casher” di Parigi. Secondo Le Monde, il manifesto con la faccia della Boumedienne accanto a quella di Coulibaly è stato diffuso in quanto la donna era considerata la compagna del sequestratore. In questa veste, dicono le fonti di Le Monde, la polizia voleva semplicemente interrogarla, e non si sa se ciò è stato possibile.
La ricerca della Boumeddiene è scattata dopo la sparatoria di Montrouge nella mattina dell’8 gennaio, nella quale Coulibaly avrebbe ucciso una poliziotta. La Boumedienne, nata il 26 giugno 1988, non avrebbe quindi partecipato al blitz nel quale Coulibaly ha tenuto in ostaggio un numero ancora non precisato di persone nel market ebraico di Porte de Vincennes, centro di Parigi. Coulibaly, nato il 27 febbraio 1982, è morto ucciso dalle teste di cuoio francesi durante l’assalto al market.
Per liberare le persone prese in ostaggio nel market kosher, l’unica condizione dettata da Coulibaly era la liberazione dei fratelli Kouachi, i principali sospettati per i 12 morti ammazzati nella redazione di Charlie Hebdo, a loro volta assediati e con un ostaggio in mano in una tipografia a Dammartin-en-Goeule, 40 km a nord-est dal centro della Capitale.
Della Boumedienne non si hanno notizie. Non è ancora finita, quindi, la storia di sangue e terrore cominciata la mattina di mercoledì 7 gennaio con il massacro di 12 fra redattori e vignettisti del settimanale satirico Charlie Hebdo.