LONDRA – I miliziani Isis muoiono per colpa dell’assenza di medici e della pessima assistenza medica che ricevono sul campo di battaglia. Anche e soprattutto per questo un cittadino britannico che ora vive e combatte in Siria dalla parte dello Stato Islamico, Omar Hussein, ha lanciato un appello rivolto a medici e infermieri: “Aderite all’Isis e venite a curarci”.
Per il Daily Mail, che dà la notizia, l’appello di Hussein è un segnale delle difficoltà che l’Isis sta vivendo sul campo. Con ottimismo forse eccessivo, infatti, secondo il tabloid inglese Isis sta sperimentando sul campo una durissima crisi. E proprio la sortita di Hussein, un ex commesso di supermercato che viveva a Wycombe, ne sarebbe un chiaro sintomo.
Chiede Hussein ai medici di unirsi alla causa e di curare i miliziani. L’ex commesso è una vecchia conoscenza dei media britannici: da mesi posta video su Youtube in cui esorta alla Jihad. Questo appello, però, è diverso. E’ il primo a testimoniare una difficoltà. A leggere l’appello di Hussein il pensiero corre ai tanti volontari occidentali che nelle zone di guerra danno assistenza medica. Non per aiutare l’Isis, per aiutare persone. Il risultato, però, è che vengono curati anche combattenti dello Stato Islamico. Impossibile non pensare a Greta e Vanessa, le due italiane rapite in Siria e poi liberate dopo il pagamento di un riscatto. Loro, come scritto dal Fatto Quotidiano mesi fa, distribuivano kit sanitari ai combattenti anche Assad.
E, come ha ricordato in un suo editoriale Marco Travaglio, pagare riscatti per liberare ostaggi altro non è che un modo per finanziare i terroristi, Stato Islamico su tutti.