Il mercato nero dei donatori di sperma nel Regno Unito, ci sono anche appositi gruppi su Facebook

Il britannico Joe Donor, sostiene di aver generato non meno di 160 figli, si ritiene uno dei donatori di sperma più prolifici del mondo. Ma il presunto “uomo dei miracoli” è tutt’altro che solo, c’è infatti un ampio e crescente “mercato nero” di uomini che offrono il loro sperma a un prezzo a buon mercato alle donne che desiderano disperatamente avere un bambino.  

Secondo quanto riportato dal SUN, attraverso i social media e app specializzate, nel Regno Unito i donatori dopo due anni di restrizioni Covid, hanno colto una carenza a livello nazionale, con banche del seme private e il SSN britannico che stanno rimanendo a secco. E, cosa più controversa, i metodi dei donatori possono variare dall’inseminazione artificiale alla “inseminazione naturale”, ovvero con un rapporto ses*uale completo.  

Joe Donor, 51 anni, che gestisce una serie di gruppi di donatori su Facebook, spiega: “Metà delle donne a cui ho donato lo sperma volevano la fecondazione naturale perché è più sicura. Se hanno una relazione, evitano un certo tipo di intimità come i baci o il ses*o orale. La penetrazione non è un grosso problema”.

Il lato oscuro del boom del “mercato nero”

Questo tipo di mercato non convenzionale e in forte espansione ha aiutato molte madri a realizzare il loro sogno, altre hanno rivelato un lato più oscuro. Alcune future mamme hanno raccontato a The Sun di essere state bombardate da messaggi che le spingevano a fare se*so e di aver ricevuto foto esplicite non richieste.

Un moderatore di Facebook ha avvertito che c’è una “mafia dello sperma” in cui noti donatori quando litigano con i concorrenti ricorrono a minacce e ricatti.

Nei gruppi di donatori con nomi come “Sperm Bandits”, in un post uno di loro si vantava di aver fatto ses*o con una lesbica dopo aver accettato di aiutarla a concepire un bambino. 

Nina Barnsley, direttrice dell’organizzazione benefica Donor Conception Network, afferma: “Abbiamo sentito alcune storie dell’orrore. “Le persone raccontano situazioni molto difficili in cui si sono sono trovate,  sono state costrette a fare se*so quando non era quello che era stato concordato. Purtroppo non ne conosciamo la portata perché è un mondo molto chiuso, ma  alcuni uomini si comportano in questo modo”. 

“Ho avuto 47 figli, ho una chat di gruppo con le mamme”

Nel Regno Unito la Fertility Partnership, una delle principali cliniche private, dopo la pandemia ha registrato un calo del 66% del numero di donatori e il SSN britannico afferma che “l’enorme carenza” comporta lunghe liste di attesa.

Tra il 2014 e il 2019, inoltre, i finanziamenti per il trattamento della fecondazione in vitro del SSN sono diminuiti in tutto il Regno Unito ad eccezione della Scozia. Regole rigorose su chi chiede un trattamento al SSN costringono le coppie dello stesso genere, così come le donne single, a pagare fino a 12 cicli di inseminazione intrauterina (IUI) prima di essere prese in considerazione per il finanziamento.

La carenza di donatori, unita all’alto costo della privatizzazione – fino a £ 2.000 per un singolo ciclo di inseminazione artificiale utilizzando lo sperma di un donatore, o £ 7.000 per la fecondazione in vitro, ha spinto migliaia di donne a cercare un donatore attraverso i social media.

Kyle Gordy ha fatto due viaggi nel Regno Unito per donare sperma alle donne britanniche, che lo contattano su Instagram.
In otto anni, il 30enne californiano ha generato 47 figli – per lo più negli Stati Uniti – e ne ha altri 11 in arrivo, con almeno tre donne in Gran Bretagna che attualmente sono incinte.

 

 

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