Incendi in Grecia, vigili del fuoco in ritardo: il prezzo dei tagli alla Protezione civile per liberarsi dalla troika Incendi in Grecia, vigili del fuoco in ritardo: il prezzo dei tagli alla Protezione civile per liberarsi dalla troika

Incendi in Grecia, vigili del fuoco in ritardo: il prezzo dei tagli alla Protezione civile per liberarsi dalla troika

Incendi in Grecia, vigili del fuoco in ritardo: il prezzo dei tagli alla Protezione civile per liberarsi dalla troika
Incendi in Grecia, vigili del fuoco in ritardo: il prezzo dei tagli alla Protezione civile per liberarsi dalla troika (Foto Ansa)

MILANO – E’ una tragedia annunciata quella che si sta consumando in Grecia, nobile decaduta di un’Europa che ha perso se stessa. E’ il prezzo pagato con i tagli alla protezione civile che hanno, [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] tra le altre misure di austerity, permesso al Paese di uscire, proprio questo agosto, dal commissariamento della troika (Bce, Ue, Fmi). A quali costi ora sta diventando chiaro.

Il bilancio parla di più di 70 morti, ma il sindaco di Rafina, una delle città dell’Attica più colpite, teme oltre cento vittime. Per non contare gli ettari di boschi inceneriti e i danni agli edifici. Una tragedia greca contemporanea che, probabilmente, si sarebbe potuta evitare o quantomeno limitare se non fossero stati imposti drastici tagli anche tra i vigili del fuoco. 

Oggi la Grecia, ricorda sul Corriere della Sera Federico Fubini, torna padrona di se stessa, ma di una se stessa stremata, con il reddito medio crollato del 29%, il debito esploso e gli investimenti in caduta libera.

Per liberarsi dai vincoli di Bruxelles Atene ha dovuto imporre 14 manovre di austerità. Tra le misure, anche un ultimo taglio al ministero della Protezione civile, dal quale in Grecia dipendono i vigili del fuoco, deciso proprio la primavera dell’anno scorso, ricorda Fubini. Un taglio di 34 milioni di euro, contro il quale si sono opposti i pompieri, scesi a manifestare nel febbraio del 2017 perché la scadenza dei contratti a termine stava riducendo il loro numero da 12mila a 8mila. Ma a nulla sono servite le loro manifestazioni.

Così qualcuno potrebbe pensare che sia questo il motivo per cui, come hanno riferito alcuni testimoni, per diverso tempo non si è visto alcun intervento di elicotteri o aerei antincendio mentre l’Attica bruciava, come nemmeno Euripide avrebbe potuto immaginare. E mentre Bruxelles festeggiava quello che forse solo adesso anche a certi occhi miopi si rivelerà come quello che è davvero: un successo costato un prezzo troppo alto.

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