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Infuenza A, un affare da 7 miliardi di dollari. Consiglio d’Europa accusa: “E’ stata una montatura”

di admin |4 Giugno 2010 18:19

Il Consiglio d’Europa accusa: non c’è mai stata una pandemia del virus inflenzale H1N1, è stata tutta una montatura e i vaccini sono stati solo dei “placebo”. Secondo il Comitato per la salute dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa c’è stato solo uno spreco del denaro pubblico e un ingiustificato allarmismo.

L’accusa è tutta rivolta alla gestione della pandemia da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità, ma anche da parte delle agenzie dell’Unione europea e dei governi nazionali. Nel documento del Consiglio d’Europa, che verrà dibattuto dall’Assemblea alla fine di giugno, si sottolinea che ci sono “prove schiaccianti che la pericolosità del H1N1 è stata enormemente gonfiata”.

Il parlamentare britannico, Paul Flynn, relatore del rapporto, afferma che quella dell’H1N1 “é stata una pandemia che non è mai avvenuta” e descrive i programmi di vaccinazione come “medicinali placebo su vasta scala”. Nell’adottare il rapporto il Comitato ha evidenziato la grave mancanza di trasparenza nel processo che ha portato alla dichiarazione della pandemia. In particolare si punta il dito contro il fatto che né l’Oms né le agenzie Ue sono state pronte a dare ai parlamentari le informazioni che avrebbero potuto fugare i dubbi sul conflitto di interesse di alcuni esperti che collaborano con l’Oms e altre istituzione ma allo stesso tempo anche con le industrie farmaceutiche.

Esperti che consigliarono i farmaci lavoravano nelle aziende farmaceutiche. L’accusa dell’Europa arriva proprio nel giorno in cui un’indagine del British Medical Journal e del Bureau of Investigative journalism porta alla luce una notizia a dir poco inquietante: la corsa dei governi di quasi tutto il mondo all’acquisto dei farmaci antivirali contro l’influenza A fu sollecitata da esperti che avevano lavorato e in alcuni casi lavoravano ancora come consulenti per le aziende farmaceutiche produttrici degli stessi farmaci.

L’indagine ha messo in luce il conflitto di interessi di tre scienziati – Fred Hayden, Arnold Monto e Karl Nicholson – autori del rapporto pubblicato nel 2004 dall’ Organizzazione mondiale della Sanità, secondo cui i governi di tutto il mondo avrebbero dovuto premunirsi di antivirali per combattere la pandemia prevista a causa dell’influenza A. I tre scienziati avevano infatti svolto, o svolgevano, consulenze e ricerche per Roche e GlaxoSmithKline, produttori rispettivamente dei farmaci contro l’influenza A Tamiflu e Relenza. Secondo le stime, le aziende farmaceutiche avrebbero incassato circa 7 miliardi di dollari dalle vendite dei medicinali contro l’influenza A, mentre un miliardo di sterline é la quantità spesa solo dal governo britannico. I ricercatori coinvolti hanno confermato i fatti ma hanno anche sottolineato di non averli mai nascosti. Il conflitto di interessi non fu però precisato nel rapporto, ricorda il Guardian.

L’Oms: l’allerta per la pandemia rimane. Ancora ieri, inoltre, l’Organizzazione mondiale della sanità è tornata a ribadire che l’allerta pandemica per l’influenza H1N1 rimane. “Il periodo di attività pandemica più intensa è passato”, ha affermato il Direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Margaret Chan, ma si prevede che la malattia continui ed un ulteriore esame della situazione sarà condotto a metà luglio, “quando saranno disponibili le informazioni sulla stagione invernale di influenza nell’emisfero sud”. Attualmente per l’Ocs la fase di allerta pandemica per l’influenza H1N1 é al livello massimo di sei (pandemia). Il direttore generale aveva deciso il passaggio dalla fase 5 alla fase sei proprio un anno fa, l’11 giugno 2009.

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