Inghilterra/ Il Guardian contro il principe Carlo: “E’ un lobbista”. Non piace l’invadenza del principe nei progetti architettonici di Londra

Il principe Carlo si sente un grande esperto di architettura con idee chiare e gusti molto definiti. Per l’erede al trono, l’Inghilterra deve essere il più possibile “vecchio stile” evitando ogni contaminazione con stili modernisti ed innovativi.

Ma la sua “invadenza architettonica” gli sta creando più di qualche grattacapo. L’ultimo, in ordine cronologico, è la pubblicazione da parte del Guardian, quotidiano di simpatie laburiste, di una lettera spedita dal principe alla Land Security, una delle principali aziende impegnate in progetti urbanistici a Londra.

Lettera che mostrerebbe la volontà del principe di Galles di plasmare la City secondo un gusto personale. Una dimostrazione di arroganza non gradita al quotidiano: il problema non è una mera questione di gusto, ma la pretesa di essere il depositario di una visione che sarebbe quella migliore per Londra.

Il Guardian, poi, ha rincarato la dose alludendo al fatto che l’erede al trono aiuterebbe i suoi architetti di riferimento, comportandosi, in tutto e per tutto, come un lobbista.

Già in passato Carlo aveva chiesto l’allontanamento dell’architetto francese Jean Nouvel, che proprio per Land Security stava lavorando al progetto “One New Change” che prevede il radicale rinnovamento della zona limitrofa alla cattedrale di Saint Paul.

Non che al principe non fossero piaciuti i progetti di Nouvel: Carlo non ha neppure avuto bisogno di vederli. Semplicemente, serviva, a suo giudizio, qualcuno in grado di «far risaltare meglio la bellezza» della cattedrale.

Nouvel, però, è rimasto al suo posto e Carlo è uscito sconfitto. Senza che la sua abitudine alle pressioni venisse meno: quando si è trattato di ricostruire il palazzo del National Trust di Londra, la società che tutela il patrimonio artistico di cui Carlo è presidente, il principe ha minacciato di togliere all’opera il patrocinio della Corona se non fossero stati seguiti i suoi consigli e utilizzati i suoi metodi. Anche in questo caso, però, Carlo si è dovuto arrendere.

E forse è stata una fortuna, almeno stando ai risultati concreti delle idee di Carlo. Perché, in Inghilterra, un posto dove il principe si è potuto sbizzarrire c’è: Poundbury, nel Dorset, a sud ovest della Capitale.

L’area doveva essere  la traduzione in prassi delle teorie architettoniche del principe: un vero villaggio “Old Britain” con case in legno e mattoni. Bello, vivibile, integrato. E, soprattutto, l’antitesi dei “quartieri dormitorio” così detestati da Carlo.

Il risultato, però, è decisamente diverso dal progetto. Il quartiere, per metà è ancora un cantiere e chi ci vive è tutt’altro che contento. Dice un abitante: «Le case sono state fatte in fretta e con materiali scadenti. Il legno ha iniziato a marcire quasi subito e durerà pochissimo».

Che in Inghilterra non seguano troppo le indicazioni del principe in tema di architettura, a conti fatti, sembra una fortuna.

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