Italiano morto in Francia, il procuratore di Grasse esclude le percosse

”E’ stato assolutamente escluso dall’autopsia che Daniele Franceschi abbia subito percosse in carcere”: lo ha detto oggi all’Ansa il procuratore di Grasse, Jean-Michel Cailliau, incaricato dell’inchiesta sulla morte nel carcere francese del detenuto italiano. ”Prima dell’autopsia – ha sottolineato il magistrato – la madre aveva ottenuto la possibilità di vedere il cadavere. Fu lì che rilevò una piccola ferita, di circa 6 millimetri, sotto il naso. Una ferita che – mi ha assicurato il medico legale – non ha mai sanguinato e non ha prodotto alcun ematoma”. Un taglietto, secondo i risultati dell’autopsia, ”che Franceschi si è prodotto al momento della morte”, probabilmente cadendo.

”Non siamo assolutamente sorpresi dalle dichiarazioni delle autorità francesi. Eravamo a conoscenza di questi particolari e cioè che per loro il naso di Daniele Franceschi riportava un semplice taglietto mentre a noi risulta che si tratta della frattura del setto nasale”. E’ quanto replica l’avvocato Aldo Lasagna avendo appreso delle dichiarazioni del procuratore di Grasse (Francia) sulla morte del viareggino Daniele Franceschi, 36 anni, deceduto nel carcere della cittadina in circostanze che la famiglia vuole chiarire.

”Questo è l’unico, per ora, elemento certo acclarato dal medico legale della Asl della Versilia nel rilievo esterno da lui effettuato poche ore dopo il rimpatrio della salma dalla Francia – prosegue – Posso dire che la famiglia non nutre fiducia nelle versioni di comodo fornite dalle autorità francesi”. ”Tra l’altro – fa osservare il legale – la madre Cira Antignano ricorda di aver potuto vedere il corpo del ragazzo in quell’unica occasione per una manciata di secondi e ricorda che la ferita la naso era ben più profonda ed incisa di un semplice taglietto particolare che trova conferma nel primo esame fatto da un medico italiano”.

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