LONDRA – “Morte ai traditori, Gran Bretagna libera”: sono state le prime parole che Tommy Mair, l’uomo incriminato per la brutale uccisione della deputata laburista Jo Cox, ha rivolto ai giudici della Westminster Magistrates Court che gli chiedevano di dire il suo nome. L’uomo, comparso in tribunale per la formalizzazione delle imputazioni a suo carico, è stato quindi messo a tacere. Lo riferisce l’Independent online.
E’ doppia l’incriminazione a carico di Mair, contro il quale la polizia britannica ha formalizzato nelle ultime ore l’accusa di omicidio volontario per l’aggressione mortale contro la deputata laburista Jo Cox avvenuta giovedì a Birstall (West Yorkshire), nel nord dell’Inghilterra.
Lo ha sottolineato Dee Collins, funzionaria capo della West Yorkshire Police, precisando che l’uomo – vicino a gruppi dell’estrema destra inglese e comparso sabato mattina davanti ai giudici della Westminster Magistrates Court per la convalida delle imputazioni – dovrà rispondere oltre che dell’uccisione della Cox, e del possesso di armi (da fuoco e da taglio) con cui ha commesso il crimine, di “lesioni personali gravi” nei confronti di un’altra persona: un uomo di 77 anni che – ha detto la stessa Collins – “e’ intervenuto coraggiosamente” per cercare di difendere la deputata dall’aggressore ed è stato a sua volta ferito. L’anziano – un “eroe”, scrivono i tabloid – è tuttora in ospedale, ma non in percolo di vita.