Kate Middleton: conto hackerato, 007, intercettazioni…

LONDRA, 9 GIU – Tra massoneria, corruzione, ricatti e un vecchio delitto irrisolto, lo scandalo delle intercettazioni dei giornali del gruppo di Rupert Murdoch arriva nei Palazzi con un copione da thriller: perfino il conto il banca di Kate Middleton prima del matrimonio con il principe William sarebbe stato 'hackerato' da un 'mercante di segreti' al servizio di News of the World, il domenicale da mesi al centro delle polemiche.
Jonathan Rees, il detective privato al soldo anche del rivale gruppo Mirror, nel 2005 sarebbe riuscito ad entrare nel conto corrente della allora ragazza del principe, accusano oggi i media britannici sulla base di informazioni di polizia rese pubbliche dal parlamentare laburista Tom Watson. Altri bersagli di alto profilo del poliziotto, recentemente prosciolto dall'accusa di aver assassinato nel 1987 a colpi d'ascia in testa il capo della sua agenzia di 'private eyes' Southern Investigation, includono l'entourage di Tony Blair tra cui l'ex primo ministro, il suo ministro degli esteri Jack Straw e il portavoce Alastair Campbell.
Vittime anche anche membri della Casa Reale: il principe Edoardo e la moglie Sophie, il duca e la duchessa di Kent, cugini della regina, oltre a Kate Middleton quando era 'signorina', presa di mira per il suo 'promettente' legame con il futuro re d'Inghilterra.
Lavorando da un sordido ufficio nel Sud di Londra, Rees aveva infiltrato Scotland Yard grazie ai rapporti da massone a massone con alcuni agenti. Da loro otteneva dossier di cronaca nera e potenziali 'expose'' di vip in mutande. Rees vendeva e comprava ogni possibile segreto che potesse interessare i suoi clienti di Fleet Street. Tra le vittime anche l'ex governatore della Banca d'Inghilterra Eddie George a cui furono sottratti i dati del mutuo e l'ex capo di Scotland Yard Lord Stevens al pari dell'attuale vice capo della polizia di Londra John Yates che per 19 mesi ha coordinato l'inchiesta sulle intercettazioni.
Lo scandalo in realta' pareva arrivato al capolinea dopo l'offerta da parte del gruppo Murdoch di risarcire alcuni indagati illustri: proprio ieri l'attrice Sienna Miller aveva accettato le scuse di News International accompagnato da un congruo assegno di centomila sterline.
Oggi pero' si scopre che nel girone infernale dei bersagli di Rees non erano finite solo celebrita' dello spettacolo e dello sport. News International ha preso le distanze dal detective: ''Si sa che lavorava per vari gruppi editoriali'', ha detto un portavoce.
Ed e' senz'altro vero che nella lunga e lucrosa carriera di trafficante di scandali – interrotta da un soggiorno in prigione per cinque anni quando aveva tentato di incastrare una donna innocente per possesso di cocaina in modo che il marito, un suo cliente, ottenesse la custodia dei figli – Rees aveva lavorato per diverse testate: oltre a News of the World, il Daily e il Sunday Mirror. Uscito di carcere nel 2004, il piedipiatti si era messo al servizio esclusivamente del domenicale di Murdoch, allora diretto da Andy Coulson, che poi divenne l'uomo immagine di David Cameron e fino all'inizio dell'anno il portavoce di Downing Street. E in questo ruolo era stato profumatamente pagato: secondo il Guardian fino a 150 mila sterline all'anno.

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