Kosovo, crisi nel nord: alta tensione alla frontiera

PRISTINA/BELGRADO, 21 SET – Resta alta la tensione nel nord del Kosovo, dove da venerdi' proseguono barricate e blocchi stradali attuati dalla popolazione serba, contraria alla presa di controllo dei due posti di frontiera con la Serbia di Jarinje e Brnjak da parte di poliziotti e doganieri kosovari albanesi.

In corrispondenza dei due valichi i militari della Kfor (Forza Nato in Kosovo) si confrontano con i dimostranti serbi, che hanno scaricato grandi quantita' di ghiaia e pietre per bloccare il passaggio dei mezzi dei militari Nato.

Ieri la Kfor aveva rimosso il filo spinato, consentendo l'apertura della postazione di Brnjak, ma le barricate dei serbi continuano a impedire il passaggio.

Nelle ultime ore gli agenti di Eulex, la missione europea in Kosovo, hanno arrestato due giovani serbi accusati di aver sparato colpi di arma da fuoco contro l'abitazione di un poliziotto kosovaro albanese nel villaggio di Leshak.

Per trascorrere il tempo, in corrispondenza dei due posti di frontiera bloccati i serbi organizzano eventi di vario genere, comprese letture di poesie, esibizioni folcloristiche, partitelle a pallone da parte di squadre di calcio locali.

L'altro ieri la Kfor aveva avvertito che barricate e blocchi stradali sono illegali e non costituiscono una forma di protesta pacifica, come sostengono i serbi.

Secondo il quotidiano belgradese Danas, fra i dimostranti serbi starebbero prevalendo le posizioni piu' dure e radicali, rappresentate dai partiti di stampo nazionalista, meno disposti a fare concessioni sul Kosovo.

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