La Francia contro le bibite gasate? Coca Cola sul piede di guerra

ROMA – Doveva essere la festa per i 40 anni della fabbrica di Pennes-Mirabeau, in Provenza, ma la Coca-Cola ha annullato tutte le celebrazioni, previste per il 19 settembre. L'azienda ha inoltre congelato l'investimento da 17 milioni di euro che avrebbe annunciato durante i festeggiamenti per ''protestare simbolicamente contro la tassa che colpisce la nostra impresa e stigmatizza i nostri prodotti''.

La multinazionale ha spiegato in una nota che l'investimento ''non e' annullato, ma deve essere riconsiderato nel contesto di incertezza creato dalla nuova imposta'' sulle bibite dolci annunciata dal primo ministro, François Fillon, ad agosto. La Coca Cola l'ha definita ''senza senso'', sostenendo che le bibite rappresentano in media il 3,5% delle calorie assunte dai francesi e che nessuno studio ha dimostrato un legame tra il consumo di bevande dolci e l'aumento dell'obesita'.

L'accendersi dello scontro tra la Coca-Cola e il governo di Parigi inquieta i quasi 3 mila dipendenti francesi della Coca Cola, che ha nel Paese cinque stabilimenti. Dal 2004 l'azienda ha investito in Francia piu' di 260 milioni di euro.

Coca Cola Enterprise ha rivendicato, in una nota, di aver contribuito alle politiche nazionali con il progetto Espoir banlieu (speranza per le periferie), che ha visto il 12% delle assunzioni negli ultimi tre anni avvenire in aree difficili, e diverse iniziative dedicate ai giovani. I contratti di alternanza scuola-lavoro sarebbero aumentati del 60% dal 2008 e piu' di 10 mila giovani avrebbero partecipato al programma Passeport vers l'emploi (Passaporto verso l'impiego) dal 2003

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