Gran Bretagna, “lavoro duro” per i detenuti: risarciranno le vittime dei loro crimini

Più lavoro nelle carceri britanniche, con i detenuti impiegati fino a 40 ore a settimana e pagati il salario minimo, poco meno di 6 sterline l’ora: è questa la proposta del ministro della Giustizia Ken Clarke che oggi al congresso del partito conservatore annuncerà la sua intenzione di coinvolgere un numero maggiore di imprese private nel progetto, arrivando forse persino a costruire prigioni accanto a fabbriche o impianti per il riciclo dei rifiuti dove i detenuti verranno messi in una sorta di lavori forzati.

Clarke vuole che i detenuti si abituino a un “duro lavoro di routine” in grado per prepararli alla vita che li attende fuori dal carcere. Troppo spesso infatti, le prigioni sono luoghi di “inezia e noia” dove alzarsi dal letto la mattina viene visto come “un optional”.

Parte dei soldi guadagnati dai prigionieri verrà utilizzata per risarcire le vittime dei loro crimini. Molti dei detenuti, sostiene Clarke, potrebbero così acquisire nuove esperienze lavorative, utili a trovare un impiego una volta fuori dal carcere.

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