Lewis Albon Platt muore a 13 anni di infarto. Il padre: "Ucciso dalle bevande gassate" Lewis Albon Platt muore a 13 anni di infarto. Il padre: "Ucciso dalle bevande gassate"

Lewis Albon Platt muore a 13 anni di infarto. Il padre: “Ucciso dalle bevande gassate”

Lewis Albon Platt muore a 13 anni di infarto. Il padre: "Ucciso dalle bevande gassate"
Lewis Albon Platt muore a 13 anni di infarto. Il padre: “Ucciso dalle bevande gassate” (Foto Ansa)

MANCHESTER – A Radcliffe, nella contea di Greater Manchester, Lewis Albon Platt è morto improvvisamente a 13 anni tra le braccia del padre Stephen: un  coagulo di sangue si è spostato dalla sua gamba al petto provocando un arresto cardiaco.  

Lewis Albon, più alto della media ma in sovrappeso, lo scorso Natale era stato ricoverato in ospedale: le gambe erano gonfie ma i medici diagnosticarono la psoriasi. A marzo, presentando gli stessi sintomi, il medico di base aveva prescritto degli antibiotici ma tre giorni dopo il ragazzino è collassato e morto tra le braccia del padre. 

Dall’autopsia è emerso che il decesso oltre all’obesità era dovuto ad altri fattori tra cui la dipendenza dalle bevande gasate e l’ereditarietà dei coaguli di sangue, scrive il Daily Star. Il padre Stephen sostiene che a provocare il coagulo e dunque la morte di Lewis siano solo le bevande gassate che Lewis beveva assiduamente e aggiunto che è la prova che potrebbe accadere a chiunque.

Stephen racconta che Lewis giocava a calcio quotidianamente, si allenava a basket, andava in palestra e abitualmente mangiava pollo e insalata. Il papà, tuttavia aveva notato che continuava a prendere peso e lo aveva riferito al medico di base, che visitando il giovane per un attacco d’asma aveva tuttavia osservato: “E’ soltanto grassottello”. 

Stephen, 48 anni, ha dichiarato: “Dobbiamo assumerci delle responsabilità. Ciò che mangia e beve un ragazzo di 13 anni dipende da noi al 95%, a parte quando esce con gli amici. Lewis era abbastanza grosso per la sua età, è vero, ma di sicuro ciò che l’ha ucciso non è il cibo. Penso che la sua e la nostra rovina siano state le bevande gassate”, ha detto il padre, che intende raccontare la sua storia affinché il governo introduca delle avvertenze sanitarie su bottiglie e lattine.

Per incoraggiare a ridurre le calorie, all’inizio del 2018 il governo britannico ha introdotto una tassa sulle bevande gassate che, è noto, contengono molti zuccheri. La British Dietetic Association concorda con quanto proposto da Stephen e il portavoce Aisling Pigott ha commentato: “I soft drinks non sono affatto adatti ai bambini e ai ragazzi: sono pieni di zuccheri e fanno male. L’etichetta, per questo, dovrebbe riportare tutti i rischi associati al consumo di queste bevande”. 

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