Gb. Londra. Angelina Jolie apre summit contro stupri come arma da guerra

Donna stuprata da soldati
Donna stuprata da soldati

GB, LONDRA – ”Dobbiamo mandare un messaggio al mondo: la vergogna non è per la vittima. La vergogna è per l’aggressore”. E’ efficace e appassionata Angelina Jolie a Londra per aprire, insieme con il ministro britannico degli Esteri William Hague, il summit contro gli stupri di guerra: un connubio con pochi precedenti per una causa che mai prima d’ora era stata portata cosi’ alla ribalta dell’opinione pubblica mondiale.

E gli echi del risoluto appello che e’ al centro dell’evento di quattro giorni – ‘End Sexual Violence in Conflict’ – arrivano fino in Vaticano, da dove Papa Francesco sceglie Twitter per unirsi alla causa con le sue preghiere: ”Preghiamo per tutte le vittime di violenza sessuale in situazioni di conflitto e per coloro che combattono tale crimine”, scrive il pontefice.

Lo hanno spiegato di nuovo l’attrice e inviata speciale dell’Onu per i rifugiati insieme con il padrone di casa Hague: un percorso di due anni ha portato fin qui, ma questo non è il traguardo, hanno sottolineato, ”è il punto di partenza”. Il forum è infatti un’occasione senza precedenti per puntare l’attenzione su un dramma continuo, che Hague ha definito ”uno dei maggiori crimini di massa del XX e XXI secolo”. Una piaga che non accenna a scomparire, ”piuttosto – ha detto – peggiora. Come arma di guerra usata in maniera sistematica e deliberata contro le popolazioni civili”.

Il capo del Foreign Office ha quindi annunciato sei milioni di sterline in fondi a sostegno delle vittime di violenze sessuali nei conflitti e ha aggiunto:, ”Come si disse per la schiavitù nel 18m/o secolo adesso conosciamo i fatti, non possiamo voltarci dall’altro lato”. Per questo al centro congressi ExCeL nei Docklands a Londra convergono in queste ore delegazioni provenienti da oltre 100 paesi, ma anche attivisti, esperti, premi nobel, e giovani. E’ dedicata proprio ai ragazzi la prima giornata: ‘Global Summit Fringe’, evento nell’evento che vede impegnati giovani provenienti da tutto il mondo. E’ atteso per mercoledi invece il lancio di un protocollo internazionale pensato per rafforzare gli strumenti contro lo stupro durante i conflitti.

Giovedi sarà poi una giornata chiave con l’arrivo a Londra di molte delegazioni internazionali -quella italiana e’ guidata dal sottosegretario agli Esteri Mario Giro e William Hague presiederà un incontro a livello ministeriale sull’emergenza nel nord della Nigeria. Venerdi la sessione plenaria conclusiva che vedra’ insieme gli interventi di Angelina Jolie, William Hague, il segretario di Stato Usa John Kerry e il segretario generale dell’Onu Ban Ki Moon, in videoconferenza.

Ma tutta la citta’ e’ mobilitata, con oltre 140 eventi tra cui mostre e proiezioni. Ognuno deve fare la sua parte, perche’ questo summit non resti un grande evento ma diventi un punto di svolta. ”Abbiamo bisogno della volonta’ politica, replicata in tutto il mondo, e abbiamo bisogno che questo tema venga affrontato come una priorita”’, dice ancora Jolie che sceglie poi una frase di Eleanor Roosvelt: ”Il destino dei diritti umani e’ nelle mani di tutti i cittadini in tutte le comunità”.

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