ROMA – Londra, la Grenfell Tower in fiamme, consumata dal fuoco dall’interno, ridotta a un mozzicone fumante alto quasi trenta piani. Dalla Grenfell Tower c’è chi ha chiesto aiuto dalle finestre, chi ha cercato al salvezza tuffandosi nel vuoto, chi è rimasto bloccato ai piani alti, chi è rimasto incollato al cellulare chiamando i soccorsi fino a che il cellulare non si è spento, chi è morto e chi è rimasto ferito. Immagini che sono state battezzate Infermo di cristallo come un vecchio e grande film con Paul Newman. Immagine che ha richiamato alla mente altre torri, le Twin Towers di New York…
Ma la Grenfell Tower era tutt’altro: non un grattacielo di uffici e sedi di società, non una torre residenziale moderna. La Grenfell Tower di Londra era prima di bruciare uno scatolone di case popolari costruite dallo Stato cinquanta anni per famiglie a basso, bassissimo reddito. Case popolari, 120 appartamenti ammonticchiati su quasi trenta piani.
Non edificio e casa fatiscenti, questo no. Ma edificio e appartamenti in cui la manutenzione latitava perché la società pubblica che gestiva rispondeva con lentezza a segnalazioni e richieste. Fossero anche legate a revisione o aggiornamento delle strutture e impianti di sicurezza. Non allarmi incendio erano venuti dagli inquilini ma preoccupazioni e segnalazioni per la scarsa protezione da incendio questi sì erano arrivati.
E se manutenzione e prevenzione latitavano a Grenfell Tower, diventa allora possibile, credibile la prima ipotesi-ricostruzione del grande incendio. La scintilla sarebbe partita da un frigo difettoso. Sì, un maledetto frigo è possibile ci sia in una casa di gente a basso, bassissimo reddito. Un frigo vecchio di anni, un frigo che non regge e produce un corto, una scintilla. E la scintilla e il corto circuito che calano su un impianto elettrico anch’esso logorato dagli anni. Ecco come può essere andata a Grenfell Tower Londra giugno 2017: inferno non nel grattacielo di cristallo del film che brucia per l’ingordigia dei costruttori, ma nella Torre dei poveri piegata e piagata dall’uso e riuso lunghi mezzo secolo, fino a logorarsi.