Londra: grandiosa manifestazione contro i tagli. Poi scontri e vetrine spaccate. 35 feriti e 202 fermati

Scontri a Londra, foto Ansa

LONDRA – I media britannici l’avevano annunciata come la più grande e partecipata manifestazione di protesta degli ultimi 20 anni organizzata dai sindacati. E in effetti le previsioni sono state rispettate: mezzo milione di persone tra cui studenti, sindacalisti, lavoratori di ogni categoria, pensionati hanno affollato Londra sabato per una protesta pacifica contro i tagli del governo. “No cuts”, niente tagli era la parola d’ordine esibita su migliaia di cartelli.

Prima della manifestazione, la Confederazione dei sindacati britannici, il Trades Union Congress (TUC), aveva ipotizzato la partecipazione di “più di 100.000 persone” mentre i media prevedevano dai 250 ai 300mila partecipanti e probabilmente questa stima si è rivelata più vicina alla realtà. Il corteo si è mosso poco prima di mezzogiorno, passando per il Parlamento e la residenza del primo ministro David Cameron, salutato con fischi.

La manifestazione, però, è stata anche teatro di violenze di pochi facinorosi. Almeno 35 manifestanti sono rimasti feriti e altri 202 sono stati fermati. La marcia, iniziata in maniera pacifica, è sfociata nella violenza a causa di un gruppo di anarchici e anti-capitalisti che hanno messo a ferro e fuoco il West End, tentando di occupare negozi e filiali di banche. Sono almeno 202 i manifestanti fermati dalla polizia per reati di ordine pubblico, danni penali e per l’occupazione del negozio di Fortnum e Mason a Piccadilly. La marcia di protesta si è conclusa in serata, ma sono continuati i focolai di disordini in città. Molti teatri del West End hanno cancellato gli spettacoli “per ragioni di sicurezza”. A Trafalgar Square in serata erano ancora riuniti migliaia di manifestanti, e ci sono stati scontri con la polizia. La base della colonna di Nelson, storico monumento della piazza, è stata coperta di graffiti.

Decine e decine di vetrine sono andate in frantumi e molte altre sono state imbrattate da «bombe» di vernice rossa. Nel mirino sono finite le filiali delle banche, in particolare di Hsbc, Lloyds e Santander, ma anche popolari catene come McDonald’s, Topshop e Dorothy Perkins. Fracassate anche le finestre dell’hotel Ritz, a Mayfair, e un negozio Ann Summers a Soho.

Preso di mira anche un caposaldo della Vecchia Inghilterra: Fortnum & Mason, l’esclusivo negozio di tè e specialità gastronomiche fondato nel 1707 a Piccadilly, un simbolo della Old Britannia e del suo Impero mondiale. I locali sono stati occupati per alcune ore da manifestanti di Uk Uncut e del Socialist Workers Party che si erano dati appuntamento su Twitter mentre a poche centinaia di metri di distanza un grande cavallo di Troia di cartapesta veniva bruciato su Oxford Circus. Alcuni manifestanti sono entrati nel negozio, altri hanno dato la scalata alla terrazza. Hanno affisso striscioni e scritto sui muri: “Tory Scum, Pay Your Taxes” (“Feccia di conservatore, paga le tue tasse”).

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