Londra, ronde islamiche nell’East End contro alcol e minigonne

di Daniela Lauria
Pubblicato il 21 Gennaio 2013 - 12:58 OLTRE 6 MESI FA
Gruppi di attivisti islamici protestano a Downing Street

LONDRA – Ronde islamiste si aggirano per le strade di Londra contro alcol e minigonne. Più precisamente, i giustizieri della Sharìa si aggirano nell’East End del capoluogo britannico, o Londonistan, come lo chiamano i meno tolleranti. Qui è facile che una donna vestita in shorts o minigonna venga additata come “peccatrice” e, in quanto tale, “meritevole di stupro“. O a un giovane che sorseggia una birra, venga strappata la bevanda di mano, perché “qui l’alcol è vietato, è una zona musulmana, noi pattugliamo il nostro territorio”.

Gli episodi si susseguono e il melting pot londinese inizia a scricchiolare sotto i colpi dei critici della società multietnica. La polizia sospetta che i gruppi di vigilantes provengano da uno dei rigagnoli originatisi dopo lo scioglimento di Al Muhajiroun, un gruppo legato al terrorismo islamista.

Hanno persino un canale YouTube, dove spesso caricano i video delle loro “retate moraliste“. Questa la missione, secondo le loro esatte parole: “Dalle donne che ancheggiano per strada completamente svestite, come bestie senza rispetto per se stesse, ai beoni che vanno in giro con la bottiglia, agli ubriachi che finiscono sotto le macchine: noi faremo del nostro meglio per proibire tutto ciò”.

Claudio Gallo, corrispondente da Londra per La Stampa, a pagina 17 del quotidiano torinese, ci informa che il quartiere di Tower Hamlets non è nuovo a questo genere di episodi: nel 2001 fu dichiarato “Libero dai gay”. E pochi mesi più tardi un volantino lo proclamava “Territorio controllato dalla Sharia“. Con tanto di “divieti”: segnali rossi, tondi e sbarrati che mettono al bando alcolici, gioco, musica, danze, droga e prostituzione (in senso molto lato).