Migranti, Malta dice no all’Italia: “La Lifeline non può attraccare qui”. Nuovo caso Aquarius?

Migranti, Malta dice no all'Italia: "La Lifeline non può attraccare qui"
La nave Lifeline (foto Ansa)

ROMA – “Malta non ha coordinato le operazioni di soccorso, né siamo l’autorità competente a farlo”. Così un portavoce del governo maltese – citato dal Times of Malta – replica all’Italia sulla vicenda [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui, – Ladyblitz clicca qui – Cronaca Oggi, App su Google Play ] della nave Lifeline che si troverebbe in stand-by nelle acque maltesi con 239 migranti a bordo.

La vicenda ricorda quella della nave Aquarius che aal termine di una lunga trattativa è stata costretta nei giorni scorsi ad attraccare a Valencia.

Il portavoce del governo maltese ha aggiunto che, secondo il Comando Generale del corpo delle capitanerie di porto di Roma (che coordina i soccorsi nella zona, ndr), le ricerche e il soccorso della nave sono avvenuti tra la Libia e l’isola di Lampedusa. Inizialmente le operazioni sono state gestite dal Coordinamento italiano, con le autorità della Libia che si sono assunte la responsabilità dei salvataggi.

Il Times of Malta on line aggiunge che il Centro di coordinamento gestito da Roma ha interpellato la controparte libica per intervenire, ma non c’è stata risposta. “In questo caso Malta non stava né coordinando le operazioni né era l’autorità competente”, ha chiarito il portavoce del governo de La Valletta per spiegare il mancato intervento del suo Paese in aiuto alla nave della ong olandese e ai migranti che sono a bordo. Se ne deduce, continua il sito del giornale, che Lifeline “ha violato gli obblighi” di attenersi alle istruzioni date loro dalle autorità competenti per la ricerca e il soccorso in questo caso, e cioè la Guardia costiera libica o italiana”, ha concluso il governo.

“La disumanità di Malta è lo specchio dell’atteggiamento dell’Europa. La Lifeline è ferma nelle acque SAR dell’isola e in grande difficoltà, con un carico di oltre 230 migranti a fronte di una capacità di accoglienza in sicurezza di circa 50 persone. Nessun altro Paese sta coordinando le operazioni, dunque le responsabilità maltesi sono ancora maggiori”. Così in un post su Facebook il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli.

Il ministro nel suo post riproduce la nota ufficiale con la quale “il centro di coordinamento dei soccorsi di La Valletta ha rifiutato” “qualsiasi tipo di intervento, se non il soccorso mirato a pochi casi di prima emergenza”. “Per loro, infatti, come evidenziato nella lettera -dice il ministro- quello della nave Ong è un caso post-SAR, dunque non di imminente pericolo. Assurdo, dato che stiamo parlando di una nave con un carico circa cinque volte superiore le proprie effettive capacità”.

“Ribadisco – continua il ministro Danilo Toninelli nel suo post- la Lifeline non sta navigando verso Nord, ma è ferma in acque SAR maltesi. E sta mettendo irresponsabilmente in pericolo tante vite umane. La sua presenza era stata segnalata alle autorità dell’Isola sia da Frontex che dalla Guardia Costiera italiana. I maltesi non hanno alcuna giustificazione per il loro atteggiamento”. “Noi non ci stiamo. E’ l’Europa che deve intervenire per rimediare alla disumanità di Malta, per salvare ora i migranti di Lifeline e in futuro per scongiurare le partenze dei barconi della morte”, prosegue e conclude: “Anche in sede Ue, sul tema non accetteremo soluzioni pre-confezionate che vanno a scapito dell’Italia. Teniamo alta la guardia”.

Su Twitter, il ministro dell’Interno di Malta Michael Farrugia, replicando alle critiche espresse dal ministro delle Infrastrutture per il mancato intervento maltese: “Danilo Toninelli dovrebbe stare ai fatti. Il soccorso è avvenuto nell’area di ricerca e soccorso della Libia, tra la Libia e Lampedusa. L’operazione è coordinata dall’Italia. Malta non è coinvolta”.

Il messaggio di Farrugia è stato ritwittato dal premier Joseph Muscat. “Una notevole responsabilità anche da parte di Lifeline che è andata contro le regole internazionali, non seguendo le istruzioni di Roma”, continua Farrugia, riferendosi al Comando Generale del corpo delle capitanerie di porto di Roma che coordina i soccorsi nella zona. E riguardo alla nave, scrive: “Adesso ferma in acque internazionali, rischiando una situazione delicata. Dice di battere bandiera olandese. L’Olanda dice che è semplicemente una registrazione come imbarcazione da diporto”.

Vista la situazione, non è escluso che la Lifeline, così come è successo per la Aquarius, possa virare per le coste iberiche: il ministero degli Esteri spagnolo è in contatto con Malta, Italia e Francia sulla vicenda.

Anche il ministro dell’Interno Salvini entra nella vicenda e, riferendosi ai migranti, dice che “non possiamo prenderne uno di più,” invocando provocatoriamente l’intervento del “signorino Macron”.  

Salvini non ha risparmiato parole pesanti nei confronti del primo ministro d’Oltralpe, definendolo “un signorino educato che eccede in champagne. Lui a Ventimiglia schiera la polizia, non rompa le scatole all’Italia. Ci dia il numero di telefono della sua capitaneria di porto e i prossimi 10 barconi vanno a Marsiglia”.

Stessi toni dall’altro vicepremier, Luigi Di Maio: “Il presidente francese prima ha sempre parlato di rapporti di buon vicinato quando i governi italiani stavano zitti e adesso comincia ad attaccare a giorni alterni. La vera lebbra è l’ipocrisia europea, di alcuni stati che respingono i migranti a Ventimiglia e poi ci fanno la morale su come gestirli”.

Al centro della questione resterebbe però la legittimità dell’operato della Lifeline, dal punto di vista del governo italiano. “Stiamo lavorando seguendo le leggi internazionali”, chiarisce Axel Steier, portavoce della Ong, il quale certifica che la nave è olandese mostrando una conferma di registrazione che lo indica. “La gente ha avuto coperte, cibo e assistenza medica dai nostri medici e infermieri – spiega – . Non abbiamo feriti gravi. Speriamo che la situazione si risolva presto”.

 

 

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