Marina Osvyannikova, la reporter anti-Putin non piace nemmeno a Kiev: doveva andarci, troppe proteste, non ci va

Marina Ovsyannikova, la reporter anti-Putin, non piace nemmeno agli ucraini. Che non piacesse ai russi era ovvio – la considerano una spia britannica – dopo quel blitz televisivo in diretta tv su Channel One Russia quando il 14 marzo scorso agitò un cartello per la pace.

Marina Ovsyannikova, la reporter anti-Putin ostracizzata anche a Kiev

Marina Ovsyannikova, l’unica capace di criticare apertamente la guerra di Putin, la temeraria giornalista che ha osato sfidare lo zar, non piace nemmeno agli ucraini. 

Che non le perdonano il passato di propagandista entusiasta del regime, proprio lei che è nata a Odessa. E infatti ha ricevuto critiche, alzate di spalle e infine l’ostracismo.

Da dopo il blitz del cartello lavora a Berlino dove l’ha accolta e ingaggiata la redazione di Die Welt. Riconosciuta conferenziera, avrebbe dovuto proprio oggi parlare a Kiev di “Come funziona la propaganda russa”.

Cancellata la conferenza Kiev sulla propaganda russa

Ma quando sulle pagine social di Interfax-Ucraina, l’organizzatore dell’evento, è stato annunciato l’incontro, immediata e copiosa è caduta una pioggia di insulti e proteste ucraine. 

Con minaccia di sit-in e altre iniziative non esattamente di benvenuta. Tante sono stati i post negativi che Marina ha rinunciato all’evento. Il clima in Ucraina è quello: la considerano un’opportunista, una che ha fatto da megafono al regime di Putin e che ora è a caccia di una facile redenzione. Già il 14 aprile sotto la redazione di Die Welt s’era radunato un gruppo di attivisti ucraini che pretendevano il licenziamento della giornalista. 

A Mosca vuole tornare, si dice (da Giletti a Non è l’arena) completamente sola e rovinata da questa vicenda. In Germania le hanno negato un premio sempre per le proteste ucraine. Il marito l’ha praticamente ripudiata, i figli le rimproverano di avergli rovinato la vita. 

 

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