Diminuiscono gli immigrati in Europa: meno 25%, effetto della crisi e delle “politiche dure”

La crisi economica e le politiche restrittive degli Stati hanno fatto diminuire gli immigrati clandestini in Europa. Nei primi sei mesi del 2010 i clandestini entrati nell’Ue sono stati un quarto di quelli entrati nello stesso periodo del 2009.

Durante i primi sei mesi dell’anno infatti, secondo Frontex (l’agenzia comunitaria che coordina i controlli ai confini dell’Ue) il numero di persone fermate per ingresso illegale nell’Ue è stato inferiore del 23,6% a quello del primo semestre del 2009, 40.977 contro 53.674.

Nello stesso periodo, le frontiere greche con la Turchia sono rimaste i principali punti di accesso dei clandestini in Europa, in particolare di afgani o migranti arrivati dall’Asia o dal Maghreb che affermano di essere afgani.

L’Agenzia, che svolge anche la sorveglianze marittima tra la costa turca e le isole greche ha registrato uno “spostamento rapido e brutale” dei luoghi di passaggio delle frontiere marittime verso la frontiera terrestre greco-turca a nord del Paese. Il 60% delle persone viene fermata a Orestiada, il punto estremo a nord est della Grecia, nella regione della Tracia, la città che, secondo Frontex, subisce la più forte pressione migratoria.

Secondo Frontex il primo fattore a scoraggiare i clandestini è “il calo delle opportunità di impiego nell’Ue”, insieme con il relativo indebolimento dell’euro, circostanza che rende l’Europa un luogo meno attraente. “Nonostante i segnali di ripresa in alcuni Stati – si legge nel rapporto – c’è poco movimento nei settori dove in genere crescono i posti per i migranti”. La seconda spiegazione del fenomeno è naturalmente nel cambiamento delle politiche, sia a livello locale che a quello comunitario. Frontex cita ad esempio “i regimi più stringenti” adottati nel Regno Unito che hanno ridotto significativamente il numero dei richiedenti l’asilo (42.724 nel secondo trimestre, – 21% anno su anno). In parallelo afferma che hanno avuto effetto le intese bilaterali. L’accordo con la Libia ha ridotto fortemente gli sbarchi italiani. Quello della Spagna con Senegal e Mauritania ha sfoltito il traffico sulle colonne d’Ercole.

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