Mi6 e i fondi segreti durante la Guerra Fredda per…omicidi e operazioni clandestine

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Mi6 e i fondi segreti durante la guerra fredda per…omicidi e operazioni clandestine

LONDRA – Nel corso della Guerra Fredda, Sir Stewart Menzies, a capo del MI6, agenzia di spionaggio per l’estero della Gran Bretagna, disponeva di fondi neri per attuare omicidi e pagare le operazioni clandestine mirate a destabilizzare i Paesi del Nord Africa e del Medio Oriente, come mostrano alcuni documenti declassificati.

Il conto, che era di 1,4 milioni di sterline, gli attuali 39 milioni odierni, è stato tenuto nascosto ai funzionari del governo e perfino al direttore finanziario del MI6. I documenti, emersi dagli abissi dell’Archivio Nazionale, mettevano in guardia che il denaro avrebbe permesso al potente capo dello spionaggio, noto come “C”, di attuare la propria politica estera non ufficiale.

“L’uso di tali riserve da parte di “C”, senza il previo consenso del Ministero degli Esteri, potrebbe consentirgli di attuare politiche diverse da quelle approvate dallo stesso ministero e senza che ne siano a conoscenza. E’ improbabile che ciò accada, ma sarebbe sbagliato non ammettere il contrario”.

Il fondo segreto era stato istituito sulla scia della seconda guerra mondiale, e Stewart aveva detto che il denaro era stato trattenuto nel caso in cui avesse avuto bisogno di corrompere agenti stranieri o proteggere i servizi segreti dai tagli del budget.

Da dove provenissero i soldi resta avvolto nel mistero ma alcuni esperti hanno ipotizzato che gli USA potrebbero aver contribuito al finanziamento. I file, rivelati alla BBC, si riferiscono alle operazioni Scant, Scream, Sawdust e Straggle: missioni segrete contro Sudan, Oman, Libano, Siria ed Egitto, scrive il Daily Mail.

Sono stati spese circa 200.000 sterline per l’operazione Sawdust, una missione oscura che si pensava fosse stata avviata contro il presidente Nasser, potente leader nazionalista egiziano. Mentre la maggior parte di queste operazioni erano tentativi di propaganda per cercare di ribaltare l’opinione pubblica rispetto ai leader che rappresentavano una spina nel fianco dell’establishment britannico, altre erano più sinistre.

Piani che includevano l’assassinio di alti funzionari in Siria, e altrove, nel tentativo di rovesciare il regime, anche se poi non furono messi in atto. E molte di queste operazioni erano gestite dopo l’umiliante sconfitta della Gran Bretagna che tentava di riconquistare il Canale di Suez nel 1956, mostrando che il Regno Unito stava ancora cercando di aggrapparsi al proprio ruolo a livello mondiale.

Stephen Dorril, un esperto del MI6 e che ha esaminato i file, ha dichiarato: “Mettendo insieme tutti questi elementi, ciò che viene alla luce è un grande incremento di operazioni speciali post-Suez”. “Si era pensato che Suez avesse inferto un duro colpo alla Gran Bretagna e al MI6, ma in realtà sono ritornati”. Nel 1952, Sir Stewart aveva vuotato il sacco ai funzionari per quanto riguardava il denaro, quando era sul punto di dare le dimissioni dal MI6, e detto che il fondo era stato accantonato per le tangenti e in caso di tagli al servizio segreto.

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