Migranti, Francia double face, senza vergogna né pietà. La polizia francese taglia e sgonfia i gommoni preparati per portare i migranti in Inghilterra attraverso la Manica.
Violenta la reazione dei migranti che hanno scagliato pietre e rami d’albero contro la polizia francese. Gli agenti che hanno risposto con lo spray antisommossa.
Teatro degli incidenti, nella giornata di venerdì 11 novembre, sulla riva francese della Manica nei pressi del villaggio di Gravelines, vicino a Dunkirk. Nell’area di Dunkirk ci sono circa 6.000 accampamenti di Migranti in attesa di trasbordare sulla costa inglese.
La Francia sta alla Gran Bretagna come la Libia sta all’Italia.
Quello di venerdì non è stato, però, il primo intervento delle autorità francesi volto ad impedire gli attraversamenti della Manica.
Un precedente c’è stato a novembre dello scorso anno, quando la polizia aveva smantellato un campo sempre vicino al porto di Dunkirk. Qui, decine di migranti, che dicevano di fuggire dalla guerra, dalla povertà e dalle persecuzioni in Medio Oriente, si erano accampati in attesa di a ttraversare la Manica e di raggiungere la Gran Bretagna.
Agenti armati erano entrati nel campo, che si estendeva lungo una linea ferroviaria in disuso. Poi operatori in tute protettive smontarono tende e rifugi di plastica.
Secondo gli operatori umanitari, i 27 migranti annegati nel Canale della Manica pochi giorni prima dello smantellamento del campo, avevano soggiornato nella stessa area. Il loro gommone si sgonfiò in mare aperto.
Gli smantellamenti dei campi che sorgono tra Calais e Dunkirk sono prassi per la polizia francese, raccontano gli operatori umanitari.
I migranti vengono generalmente trasportati in centri di detenzione sparsi per il Paese dove vengono incoraggiati a presentare domanda di asilo, anche se molti tornano rapidamente sulla costa della Manica.
Hussein Hamid, 25 anni, curdo iraniano, ha detto che era la seconda volta che veniva sfrattato. La prima volta era stato trasportato in autobus a Lione, 760 km più a sud.
Hamid aveva cercato di lasciare rapidamente il campo a piedi, portando con sé uno zaino ma ha detto che la polizia aveva bloccato ogni via d’uscita.
Un curdo iracheno ha raccontato a Reuters, tramite un Sms, di essersi nascosto nelle vicinanze mentre la polizia conduceva l’operazione.
L’impennata dell’arrivo di clandestini traghettati dalla Francia aveva provocato reazioni diplomatiche dalla Gran Bretagna. L’accusa per la Francia era di fare troppo poco per arginare il flusso. Parigi rispondeva affermando che una volta che i migranti raggiungono le rive del canale, è troppo tardi per impedirne l’attraversamento.
Il totale provvisorio degli arrivi per il 2022 era vicino a 40.000 persone.
Lo scontro di venerdì sembra essere il risultato di una nuova presenza di polizia lungo la costa francese tra Dunkirk e Calais in vista dell’atteso annuncio del nuovo accordo sulla sicurezza del canale raggiunto in settimana tra il Primo Ministro inglese Rishi Sunak ed Emmanuel Macron.
Dopo l’incontro tra i due capi di governo alla conferenza Cop27 in Egitto, il Primo Ministro inglese aveva dichiarato di avere “rinnovato la fiducia e l’ottimismo” sulla possibilità di stringere accordi con Parigi ed altri partner europei per combattere l’immigrazione illegale.
Secondo l’accordo, il Regno Unito ha accettato di pagare 60 milioni di sterline in più per aiutare le autorità a rafforzare la presenza di sicurezza lungo la costa francese. Si tratta della somma più consistente di sempre per l’intensificazione dei pattugliamenti anti-gommone.
Inoltre, gli agenti della Border Force britannica potranno entrare nei centri di controllo francesi per aiutare a combattere le partenze di piccole imbarcazioni attraverso la Manica.
La notizia giunge mentre il ministro per l’Interno inglese Suella Braverman è sottoposta a crescenti pressioni per affrontare la crisi, con enormi arretrati nell’esame delle richieste di asilo e condizioni orribili nei centri di detenzione per migranti.
Il mese scorso Braverman ha dichiarato alla Camera dei Comuni che il sistema di asilo del Regno Unito “non funziona”.
Il governo inglese ha adottato una linea dura per combattere la crisi migratoria: circa 350 persone sono state espulse nel mese di ottobre.
Braverman ha dichiarato che le espulsioni “invieranno un chiaro messaggio” alle persone che, a suo dire, non hanno il diritto di stare nel Regno Unito.