BERLINO – Accolti con applausi, striscioni e inni. Austria e Germania hanno aperto le frontiere ai profughi e la lunga marcia dei migranti, la maggior parte siriani, che a piedi stavano raggiungendo Vienna e Berlino si è trasformata in un viaggio in pullman, messi a disposizione dal governo ungherese, e auto private. Una giornata atipica, di quelle mai viste e che forse non rivedremo per un bel po’. Angela Merkel e Viktor Orban hanno infatti avuto un colloquio telefonico nel corso del quale hanno concordato sul fatto che il passaggio dei migranti oltre i confini ungheresi, dovuto alla situazione di emergenza, è stata un’eccezione.
Ma nonostante questo i migranti sono stati accolti tra gli applausi scroscianti di tanti tedeschi che affollano la stazione di Monaco di Baviera. La folla ha cantato l’inno europeo e gridato più volte “Germania, Germania”. Tra i cittadini tedeschi alla stazione ci sono anche molti immigrati residenti, in particolare turchi e altri rifugiati, soprattutto siriani, che hanno ottenuto l’asilo. Un gruppo di signore all’arrivo di migranti è scoppiato in lacrime. Hanno spiegato di aver ospitato fino alla scorsa settimana una famiglia di profughi siriani: “Stanno vivendo un dramma epocale”.
In tutto almeno 10mila i migranti dall’Ungheria. Il portavoce austriaco, Helmut Marban ha affermato che 4.500 profughi hanno già attraversato il confine. Anche i primi due treni partiti dall’Austria sono arrivati in Germania, a Monaco di Baviera: trasportavano 167 migranti il primo e 500 il secondo. Mentre altre centinaia di migranti sono in cammino dalla stazione ferroviaria Keleti di Budapest verso il confine con l’Austria. Secondo i media ungheresi si tratta di 300-400 persone.
L’annuncio della decisione del governo ungherese di fornire autobus ai migranti, rimasti per giorni alla stazione Keleti di Budapest in attesa di treni per l’Austria, è giunto attraverso Facebook dal cancelliere, Werner Faymann. “Una misura eccezionale a causa dei timori per la sicurezza”, ha detto il portavoce del governo Zoltan Kovacs precisando che l’Ungheria non organizzerà altri pullman speciali adesso che l’emergenza è finita.
La cancelliera Angela Merkel che in un’intervista ha ribadito che: “Il diritto all’asilo politico non ha un limite per quanto riguarda il numero di richiedenti in Germania. In quanto paese forte, economicamente sano abbiamo la forza di fare quanto è necessario”.
Ma l’Europa si spacca. La Commissione Ue ha confermato che alla riunione dei ministri dell’Interno del 14 settembre metterà sul tavolo la proposta di ridistribuire obbligatoriamente (ma con diritto di un no pagamento) altri 120mila rifugiati. A Praga però si è riunito il cosiddetto “gruppo di Visegrad”, ovvero Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia. La conclusione è un no secco tanto alle quote obbligatorie.