Mills: la confessione non fu estorta

Pubblicato il 21 Febbraio 2006 - 12:00 OLTRE 6 MESI FA

da: La Repubblica

Eppure a Silvio Berlusconi il luogo dell’ incontro dovrebbe essere rimasto impresso. Perché un testimone narra che l’ incontro – quell’ incontro che il presidente del Consiglio giura non essere mai avvenuto, “non ho mai conosciuto Mills” – avvenne a Londra in uno scenario molto particolare. Il Garrick Club di Garrick Street, il più intellettuale (e uno dei più esclusivi) dei club della capitale britannica, fondato nel 1831 dal conte di Sussex. Fu tra i velluti del Garrick, nel 1995, che il Cavaliere si incontrò con David Mills, l’ avvocato che teneva le fila dei conti occulti di Fininvest e che ora – tra ammissioni clamorose, retromarce maldestre, versioni doppie e triple – lo sta mettendo nei guai per la storia dei 600mila dollari con cui Berlusconi avrebbe ricompensato il suo silenzio davanti ai magistrati italiani. La storia dell’ incontro al Garrick Club salta fuori ieri, in una giornata contrassegnata dall’ ennesima capriola difensiva dell’ avvocato Mills. Il legale londinese, che nel luglio 2004 confessò senza mezzi termini di avere ricevuto i quattrini come premio inviato da Berlusconi per l’ abilità con cui aveva svicolato davanti alle domande più delicate dei giudici milanesi, sabato si era rimangiato tutto con un’ intervista al Sunday Telegraph: scaraventando sui pm Alfredo Robledo e Fabio De Pasquale l’ accusa di avergli estorto quelle confessioni al termine di dieci ore di interrogatorio, «avrei firmato qualunque cosa, temevo che mi mettessero in carcere». Neanche il tempo per Fabrizio Cicchitto, vicecoordinatore di Forza Italia, di partire all’ attacco («episodio inquietante») e Mills si rende conto dell’ enormità della…

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