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Non solo Mladic: i cattivi con la pensione

di Alessandro Avico |8 Giugno 2011 10:29

Ratko Mladic

ROMA – Il figlio di Ratko Mladic, Darko, ha riscosso gli arretrati dal 2005 della pensione del padre, arrestato il 26 maggio scorso dopo 16 anni di latitanza. Come hanno riferito i media di Belgrado, a Darko Mladic è stato pagato il corrispettivo di 49 mila euro spettante all’ex comandante dei serbi di Bosnia, detenuto dal 31 maggio nel carcere di Scheveningen, del Tribunale penale internazionale dell’Aja.

Sarà sempre il figlio Darko a ritirare i prossimi assegni di pensione per un ammontare a circa 800 euro mensili. La pensione di Mladic è quella di un alto generale dell’esercito jugoslavo, rango che spetta tuttora a Mladic.

Il criminale di guerra incasserà quindi 800 euro mensili, ma non è l’unico “cattivo” ad usufruire della pensione, anzi è in buona compagnia. Quattro esempi:

Mario Toffanin, il massacratore dei partigiani anticomunisti a Porzus nel 1945 incassò per mezzo secolo la pensione Inps in Jugoslavia.

Karl Hass, maggiore delle SS coinvolto nella strage delle Fosse Ardeatine, prendeva circa 200 mila lire al mese dall’Inps.

Michele Greco, nonostante fosse uno dei più famosi boss della mafia siciliana, prendeva dall’Inps 285 mila lire mensili.

Gaetano Badalamenti, altro nome illustre della mafia, percepiva dallo Stato un pensione sociale di mezzo milione di vecchie lire al mese.

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