Tolosa, Merah morto per un proiettile in testa

Mohammed Merah in un video amatoriale del 2010

TOLOSA – Mohammed Merah è morto per un proiettile alla testa. Si è conclusa la resistenza di 32 ore del killer di Tolosa: da 12 ore, barricato in casa, non dava ormai cenni di vita. Intorno a mezzogiorno sono entrati nel suo appartamento i reparti speciali e per tre minuti si sono sentite raffiche di armi automatiche, fino alla comunicazione della morte confermata anche dall’Eliseo.

Il killer di Tolosa è uscito dal bagno sparando contro la polizia, quindi è saltato dalla finestra armato, continuando a sparare ed è stato trovato morto al suolo. Ad ucciderlo è stato un colpo partito dal fuoco di risposta degli uomini del Raid, che lo hanno raggiunto con un proiettile alla testa. Merah indossava un giubbotto antiproiettile. Secondo il procuratore di Parigi François Molins, il ragazzo tempo fa aveva tentato il suicidio in carcere.

La polizia, su precisa indicazione del presidente Nicolas Sarkozy, doveva catturare vivo l’autore della strage di Tolosa e di quella di Montauban, ma Merah ha resistito con le armi e nel conflitto è rimasto ucciso, così come sono stati feriti tre agenti di cui uno in maniera grave. Una strategia di logoramento durata più di 30 ore, tra colpi d’arma da fuoco e attese, che è continuata anche nella mattina. Merah aveva detto di “voler morire con le armi in mano” e che se fosse morto sarebbe “andato in paradiso”.

”Abbiamo fatto tutto quello che era possibile per prenderlo vivo. Ci sarebbe piaciuto riuscirci. Merah avrebbe potuto raccontarci tutto sui suoi contatti e su chi aveva dietro”, ha detto il procuratore di Parigi.

Merah, 23 anni, francese di origine algerina che si dice affiliato ad Al Qaeda,  avrebbe detto di rimpiangere di “non aver potuto uccidere di più”. Il presidente Sarkozy aveva detto, mercoledì, che l’uomo era pronto ad uccidere di nuovo. Ed effettivamente il progetto omicida di Merah prevedeva altri omicidi. Lui stesso avrebbe detto che aveva in programma di “uccidere un militare” giovedì. L’assassino “aveva pianificato di uccidere un soldato questa mattina (giovedì, ndr)” e “prevedeva nei prossimi giorni di eliminare due agenti di polizia”.

Intanto, si apprende dalla procura, che è stata ritrovata la videocamera che Merah portava al collo al momento della strage: sembra che l’uomo avesse intenzione di diffondere su Internet i filmati con le sue azioni. Il procuratore, Francois Molins, ha detto che Mohammed Merah ha affidato l’apparecchio video ”a una persona di sua conoscenza, dentro una borsa”. Nella telefonata di rivendicazione da lui stesso fatta la notte scorsa a una giornalista di France 24, ha aggiunto il magistrato, Merah ha detto di aver intenzione di diffondere in rete le immagini delle sue azioni omicide. Mohammed Merah ha rivendicato i crimini commessi a Tolosa e Montauban e ha affermato di ”aver sempre agito da solo”, ha poi precisato il procuratore Molins. Ha detto di non aver alcun rimpianto, se non quello di non aver ucciso più persone. Ha detto inoltre di essere stato arrestato da Al Qaeda nel Waziristan.

Nella notte di mercoledì, una giornalista di France 24 dice di aver ricevuto una telefonata da Merah:  “Ha detto di essere legato ad Al Qaeda”, ha riferito la giornalista. “Ha detto che quello che aveva fatto non era che l’inizio di un’importante campagna terroristica. Ha spiegato di essere contrario alla legge sul velo entrata in vigore nel mese di aprile 2011 e contro la partecipazione francese alle operazioni della Nato in Afghanistan. Gli ebrei hanno ucciso i nostri fratelli e le nostre sorelle in Palestina”, ha spiegato. “L’uomo era calmo, parlava bene. Ha detto che voleva essere ascoltato, o che sarebbe andato incontro alla morte col sorriso”.

Complici? Il presidente Nicolas Sarkozy ha annunciato che un’inchiesta è in corso per stabilire se Mohammed Merah operava davvero solo, come diceva, o se era stato aiutato da complici. Sarkozy è intervenuto alcuni minuti in diretta dall’Eliseo. Il presidente ha anche aggiunto: ”Ho chiesto al ministro della Giustizia di condurre una riflessione sul propagarsi” delle ideologie” fondamentaliste ”in ambiente carcerario… Le nostre prigioni non devono essere dei vivai di indottrinamento”.

Il killer di Tolosa e Montauban, Mohamed Merah ”si e’ radicalizzato in prigione”: lo ha detto il procuratore di Parigi, Francois MOlins, in conferenza stampa a Tolosa. Oggi, il presidente francese Nicolas Sarkozy ha incaricato il ministero della Giustizia di avviare una riflessione sul propagarsi delle ideologie fondamentaliste in ambiente carcerario. ”Le nostre prigioni non devono essere dei vivai di indottrinamento”, ha detto il presidente francese intervenendo in diretta tv dall’Eliseo.

“Abbiamo fatto tutto quello che era possibile per prenderlo vivo. Ci sarebbe piaciuto riuscirci. Merah avrebbe potuto raccontarci tutto sui suoi contatti e su chi aveva dietro”: lo ha detto il procuratore di Parigi, Francois Molins, in conferenza stampa a Tolosa.

In rete viene rilanciato un video girato tempo fa in cui si vede Mohammed Merah in auto con un amico.

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