Mostro Loch Ness, cacciatore Steve Fetlham si arrende: “E’ pesce gatto gigante”

Mostro di Loch Ness esiste? "No, è un pesce gatto gigante": la teoria di Steve Fetlham
Il mostro di Loch Ness potrebbe essere un semplice pesce gatto gigante. La teoria di Steve Fetlham

LONDRA – Mostro di Loch Ness esiste? “No, è un pesce gatto gigante”: la teoria di Steve Fetlham. Ha trascorso 24 anni della sua vita a scrutare le acque del lago scozzese che da decenni custodisce la leggenda del mostro “Nessie“. Ma alla fine si è arreso pure lui, Feltham, l’ultimo irriducibile: non ci sono misteri da scoprire – ammette ora – tutto potrebbe essere nato da banali avvistamenti di grandi pesci gatto, scambiati per creature minacciose e ignote a causa della distanza o della suggestione. Una conclusione prosaica che sa di beffa, dopo un quarto di secolo di caccia instancabile e osservazioni certosine con binocoli sempre più sofisticati, talora persino telescopi. E che presta il fianco a qualche ironia.

Ma il Times non nega oggi l’onore delle armi a un personaggio eccentrico e un po’ strampalato, accampato permanentemente in una roulotte sulle rive del lago, che da quelle parti – e fra gli appassionati del genere – si e’ guadagnato negli anni un’aura quasi epica. “Ho cambiato idea lentamente”, ammette Feltham, che per anni è stato un cultore del mito di Loch Ness. Poi, come racconta al giornale, ha capito che una spiegazione era a portata di mano: i pesci gatto gallesi introdotti nel lago in epoca vittoriana come prede da pesca per il bel mondo in vacanza. Pesci che vivono a lungo e possono crescere fino a dimensioni notevoli, ma che nella zona erano fino ad allora sconosciuti. Non è un caso – argomenta l’ormai ex cacciatore di mostri – che i presunti avvistamenti di presenze misteriose, destinati ad alimentare l’immagine fantomatica di Nessie, siano in effetti “cominciati negli anni ’30, quando i primi esemplari raggiunsero la maturità”.

La delusione, se c’è, viene in ogni caso dissimulata bene. Steve Feltham, che adesso ha 52 anni, si è giocato a causa dell’insana mania di Nessie – nomignolo popolare attribuito con il tempo all’immaginario mostro di Loch Ness – legami e affetti. Ventottenne, lasciò casa e si fece piantare dalla fidanzata pur di seguire la sua idea fissa. E tuttavia oggi non si piange addosso. O almeno prova a consolarsi. “Devo essere onesto – confessa infine al Times senza giri di parole – non credo più che Nessie sia un mostro preistorico. Ma il mistero del mostro resisterà per sempre e continuerà ad attrarre persone quassù. Io certamente non ho rimpianti per questi 24 anni”.

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