Mostro di Nantes, a Glasgow hanno arrestato l’uomo sbagliato. Non è Xavier Dupont

di Alberto Francavilla
Pubblicato il 12 Ottobre 2019 - 13:10 OLTRE 6 MESI FA
Mostro di Nantes, Il Dna dice che a Glasgow hanno arrestato l'uomo sbagliato. Non è Xavier Dupont

Xavier Dupont, il mostro di Nantes, in un fotogramma della trasmissione Chi l’ha visto?

ROMA – Colpo di scena: il mostro di Nantes non è quello arrestato a Glasgow. L’uomo arrestato nell’aeroporto scozzese non è il sospetto “mostro” di Nantes, accusato di aver sterminato la sua famiglia 8 anni fa. Il Dna di Xavier Dupont de Laggonés non corrisponde infatti a quello dell’uomo in mano alla polizia scozzese, secondo quanto si apprede dagli inquirenti francesi.

L’analisi del DNA che ha escluso che l’arrestato fosse Dupont de Ligonnès, effettuata in meno di 24 ore, è stata possibile grazie al raffronto dell’impronta genetica dell’uomo con quella in possesso della polizia. Gli inquirenti sono in possesso delle impronte digitali e DNA del “mostro di Nantes”, prelevate nella residenza del ricercato a Limay, non lontano da Parigi.

Quanto alle impronte digitali, corrispondevano soltanto 5 punti sul totale dei 13 caratteristici che devono combaciare per identificare una persona. Secondo quanto riferito dalla tv BFM, l’arrestato non somiglia neppure fisicamente a Xavier Dupont de Ligonnès: sembra più avanti con gli anni rispetto ai 58 che dovrebbe avere il ricercato, ma anche la forma degli occhi è diversa.

Il mostro di Nantes e il sospetto che fosse in Italia.

Subito dopo gli omicidi (avvenuti nel 2011), la macchina di Dupont era stata ritrovata abbandonata al Frejus e per questo per un periodo si era pensato potesse essersi rifugiato in Italia. Di lui si era occupata anche la trasmissione Chi l’ha visto?. Il caso aveva destato grande indignazione in Francia dopo che i corpi della moglie 48enne e i figli di 21, 18, 16 e 13 anni furono trovati fatti a pezzi, sepolti nel giardino della casa di famiglia.

Furono identificati i resti di Agnès Dupont de Ligonnès, 48 aanni e dei suoi 4 figli: Arthur che aveva 21 anni, Thomas che ne aveva 18, Anne di 16 e Benoît, il più piccolo, tredicenne. L’autopsia stabili che erano stati uccisi con una carabina 22 Long Rifle e almeno due di loro con un colpo sparato alla testa. I medici stimarono che gli omicidi fossero stati commessi circa due settimane prima, fra il 3 e il 5 di aprile. (Fonte Ansa).