Navi “fantasma” nel Mediterraneo: spengono i Gps ed entrano nelle acque Ue

Navi "fantasma" nel Mediterraneo: spengono i Gps ed entrano nelle acque Ue
Navi “fantasma” nel Mediterraneo: spengono i Gps ed entrano nelle acque Ue

LONDRA – Sono centinaia le “navi fantasma” che solcano il Mediterraneo e spengono il proprio dispositivo GPS prima di entrare in acque europee, avvicinandosi con circospezione dalle zone del terrore, come Siria o Libia.

Si tratta, scrive il Daily Mail, di barconi che entrano in Europa spegnendo il Gps non appena arrivano in acque europee, per poi “scomparire” dal sistema di monitoraggio. Le navi, partono dai “punti caldi” delle zone di guerra e potrebbero trasportare armi e persone, specie nella tratta Grecia-Libia.

In totale, solamente nell’ultimo anno, alterando la trasmissione dei dati Gps, sono “scomparsi” 2850 barconi. La pratica, scoperta dopo un’inchiesta del “Times”, ha sollevato timori sulla carenza di risorse in fatto di sicurezza marina.

“C’è sempre il rischio che qualcuno riesca a passare e ai terroristi basta un tentativo. Le coste inglesi sono lunghe e complesse, molto difficili da controllare tutte” ha detto Gerry Northwest, capo della Mask, società per la sicurezza marina. Nell’ultimo periodo il traffico di migranti è aumentato a tal punto da poter essere equiparato a quello delle droghe in Europa.

Secondo un documento dell’Europol, il business di persone che tentano di raggiungere l’Europa è diventato un mercato proficuo, da milioni di dollari l’anno. A seguito di un’investigazione, sono oltre 5.000 i gruppi che organizzano spedizioni verso l’Europa, con prezzi inaccessibili. I trafficanti di migranti provengono da oltre 122 paesi e facilitano il viaggio dei migranti irregolari verso l’Europa.

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